venerdì, Settembre 20, 2024
AgricolturaAmbiente

Estate caos, tra maltempo e caldo torrido

di Gianluca De Angelis

Il maltempo torna a fare danni in Italia: questa prima metà d’estate ha visto infatti la Penisola particolarmente colpita da forti nubifragi, con vento, grandine e bombe d’acqua che hanno danneggiato vigneti, piante da frutto e coltivazioni. Secondo dati Coldiretti, molti imprenditori hanno visto compromesso in pochi giorni il lavoro portato avanti per un anno intero, con un bilancio dei danni che ammonta ad oltre un miliardo e mezzo.

In merito è intervenuta però la Conferenza delle Regioni, che ha approvato proprio pochi giorni fa la proposta di prelevamento dal Fondo di solidarietà nazionale di 15 milioni di euro (ripartiti tra le varie Regioni italiane) da impiegare per le riparazioni dei danni agricoli alle aziende rimaste vittime delle ondate di eventi climatici disastrosi passati, provvedimento che dà sicuramente un aiuto in un momento complicato: c’è da dire che l’iniziativa riguarda prevalentemente le imprese danneggiate dall’estate di siccità del 2017 o dalle gelate di Aprile, ma in un momento difficile come quello attuale si tratta comunque di un aiuto prezioso che potrebbe risollevare le sorti di molti agricoltori.

“Servirebbe di più rispetto ai danni provocati, ma comunque già queste sono risorse fondamentali per far ripartire un settore, come quello agricolo, indebolito dai cambiamenti climatici”, ha spiegato Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che ha aggiunto: “Gli interventi potranno aiutare anche la ripresa e il rilancio della nostra agricoltura: si tratta di un segnale importante di sostegno alle imprese, per non sentirsi più sole rispetto agli eventi”.

I danni di questa estate anomala, per adesso, hanno colpito soprattutto i vigneti e le colture di barbabietole e di mais dell’Emilia Romagna ma anche il Piemonte, dove gli acquazzoni si sono abbattuti su vigneti, noccioleti e campi di cereali. Ma non solo, perché le molte piogge concentratesi nei mesi di Giugno e Luglio hanno anche avuto un effetto negativo sul settore del turismo, soprattutto nelle regioni meridionali: in Calabria e Sicilia, ad esempio, il tasso di presenza sulle spiagge si è visto ridotto a Giugno rispettivamente del 40% e del 35%, con più di 300 mila italiani costretti ad annullare o rimandare le proprie vacanze.

Le precipitazioni di questi mesi hanno visto un incremento del 124% rispetto alla media storica stagionale: nonostante questo dato il 2018 resta comunque, secondo le rilevazioni Cern, anche al terzo posto tra gli anni più bollenti mai registrati in Italia dal 1800 ad oggi. Un’ennesima testimonianza dei cambiamenti climatici sempre più evidenti, quindi, che ormai dimostrano una tendenza alla tropicalizzazione del clima italiano, con una frequenza altissima di eventi estremi e sfasamenti stagionali.

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