domenica, Novembre 24, 2024
Agricoltura

Dal campo alla tavola: filiera corta con l’AgriCatering di Donne CIA

Integrare il reddito proveniente dal lavoro delle aziende agricole con il supporto di un’attività di catering che permetta di raggiungere una nuova clientela e nuovi profitti. Questi i propositi dell’iniziativa “AgriCatering” promosso da Donne in Campo CIA –  l’associazione di  donne imprenditrici e lavoratrici del mondo agricolo – presentata oggi a Roma nella sede nazionale della Confederazione, che confida di potersi inserire in un mercato che, da solo, per l’Italia vale oltre 150 milioni di euro.

AgriCatering

Un vero e proprio “marchio” che propone un insieme di servizi di ristorazione a domicilio che fonda la sua particolarità sui sapori proposti (per la freschezza e stagionalità dei prodotti impiegati) oltre che sulla sorpresa suscitata dal degustare piatti legati alle antiche ricette locali che compongono i menù, impreziosita dalla grande abilità gestionale e multitasking delle donne impegnate nel settore agricolo.

Partito come iniziativa sperimentale, grazie alla creatività delle titolari di alcune aziende aderenti della Toscana e della Basilicata, il progetto ha subito conquistato il favore del pubblico e svelato tutte le potenzialità anche agli esperti del settore.

Come ricordato da una di loro, Matilde Iungano, (proprietaria di un’azienda di 550 ettari in Lucania), questa attività ha permesso in breve tempo di raddoppiare il volume di fatturato della sua impresa, fornendole stimoli nuovi e riconoscimenti per la sua professionalità. Chef contadina, come lei stessa si definisce, ha ora la possibilità di relazionarsi con clienti sempre diversi, di vivere la gioia che accompagna gli ospiti dei molti buffet che le commissionano e di condividere con loro il racconto che accompagna ogni prodotto e piatto che viene presentato in tavola.

Paola Benassi, con un’attività analoga in Toscana che ha coinvolto anche il lavoro di una cooperativa sociale dedita al recupero dei detenuti, ha addirittura  vinto il concorso “Progetti per le donne” di Expo 2015.

IMG_0480Successi che hanno indotto la presidente di Donne in Campo, Mara Longhin, a decidere di mettere a sistema tutto il bagaglio di conoscenze e competenze, (sia sotto il profilo burocratico che in quello sanitario ed organizzativo), necessario per strutturare un’attività del genere ed offrire questo know-how  a tutte le  consociate che decidessero di intraprendere questo percorso.

È  nato così il marchio AgriCatering, con un disciplinare interno per il suo utilizzo che cerca di valorizzare le filiere e i prodotti locali,  promuovere la cooperazione fra aziende agricole diverse, ridurre il consumo di Co2 e rinsaldare il rapporto fra consumatori e produttori in ambito agricolo.

Rispetto del territorio e tutela della biodiversità vanno poi di pari passo con l’intenzione di migliorare l’offerta di fruizione turistica e ricreativa.  L’offerta al pubblico dei Menù di AgriCatering  deve infatti contemplare piatti che, oltre ad utilizzare prodotti provenienti principalmente dall’attività agricola dell’azienda, prediligano produzioni biologiche, Doc, Dop, Igp, e siano in grado di veicolare la cultura rurale del territorio di appartenenza.

Un’attività che, come ricordato da Mara Longhin, proprio per la saltuarietà con cui può essere approcciata si coniuga più facilmente con i tempi del lavoro agricolo, offrendo opportunità concrete di valorizzazione, anche economica, al lavoro delle donne in questo settore.

L'agricatering

di Cristiana Persia

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