Continua la linea dura di Coldiretti Lazio nei confronti della Regione
“Come annunciato, abbiamo partecipato per rispetto istituzionale verso la Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale all’ audizione insieme all’Assessore Sonia Ricci, che aveva come oggetto la riconvocazione del Tavolo agroalimentare regionale. Tuttavia, coerentemente con la nostra uscita dal Tavolo, in quanto insoddisfatti delle risposte evanescenti dell’Assessorato, abbiamo legato la nostra partecipazione alla mera consegna di una piattaforma rivendicativa senza fare nessun tipo di intervento, ed alla conferma della nostra assenza, come già annunciato nei giorni scorsi, al prossimo Tavolo agroalimentare. Rimaniamo dunque nel nostro stato di agitazione se dovesse continuare questo immobilismo della Regione sui problemi che affliggono le nostre imprese”.
Questo il commento di Coldiretti Lazio in merito all’audizione che si è svolta ieri, alla presenza del presidente e del vice presidente della Commissione regionale agricoltura, di vari consiglieri regionali di maggioranza e minoranza, presso la sede del Consiglio Regionale di Via della Pisana, ed alla quale hanno partecipato per la Coldiretti del Lazio, il presidente ed il direttore,David Granieri e Aldo Mattia, oltre alle associazioni di categoria agricole del Lazio.
L’assessore Sonia Ricci, interrogata dalla Commissione ha esposto la sua relazione evidenziando che per quanto riguarda la casa dell’allevatore, e’ stata approvata una memoria di giunta, nell’ultima riunione regionale, e che per quanto riguarda la problematica del prezzo del latte a breve convocherà il relativo Tavolo, e con delibera di giunta prossimamente istituzionalizzerà un ufficio ad hoc per la produzione e la gestione di quello che sarà il regolamento attuativo della legge regionale su i danni da fauna selvatica.
La Coldiretti del Lazio, tuttavia, nonostante l’apparente segnale di apertura e di distensione partecipando all’audizione di ieri, rimane sulle proprie posizioni di fronte all’assoluta inconsistenza delle soluzioni proposte dalla Regione ai problemi che affliggono le imprese agricole del nostro territorio.
Il ritorno di Coldiretti Lazio al Tavolo agroalimentare resta condizionato alla presentazione preliminare di un documento che, con l’avallo del presidente Zingaretti, fissi obiettivi chiari e strumenti di attuazione definiti nelle risorse disponibili e soprattutto nei tempi di realizzazione.
Fra le principali preoccupazioni che non possono più attendere risposta, il futuro del mondo degli allevatori laziali stretto tra un prezzo del latte alla stalla che continua a non coprire neanche i costi di produzione mantenendo una forbice insostenibile con i prezzi al consumo e un’industria di trasformazione che non smette di farla da padrona nonostante l’indagine avviata dall’Antitrust per verificare posizioni dominanti come già attestato in Francia e Spagna.
Inoltre, ad oltre tre mesi dall’approvazione di una storica legge regionale sui danni da fauna selvatica la Regione non ha neanche iniziato a discutere della regolamentazione attuativa.
Infine le imprese attendono che le procedure di approvazione del nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 vengano sollecitamente concluse per sfruttare a pieno le opportunità che lo stesso offre per il miglioramento della competitività del settore soprattutto per quei giovani agricoltori rimasti già delusi dal mancato scorrimento delle graduatorie del vecchio Piano.