martedì, Dicembre 3, 2024
Agricoltura

Consumo Acqua: l’Agricoltura italiana seconda in Europa

Irrigazione

 

L’Italia è uno fra i Paesi europei che fa maggior ricorso all’irrigazione per la produzione dei suoi prodotti agricoli, seconda solo alla Spagna.  Per avere un’idea del fenomeno, basti pensare che nel solo periodo 2009-2010, il nostro Paese ha utilizzato per questo settore oltre 11 miliardi di metri cubi di acqua. Un approvvigionamento idrico che preleva per circa il 63% da acquedotti e consorzi di irrigazione e bonifica (in tutto circa 120 enti sul territorio nazionale), per il 17,9%  da acque sotterranee, mentre  l’11 %  viene in media prelevato da acque superficiali (laghi, ruscelli, fiumi) esterne al perimetro dell’azienda e il restante 4,7% proviene da acque di superficie interne al perimetro aziendale.

Le regioni in testa per consumo sono la Lombardia con quasi il 42,3%, seguita dal Piemonte 16,6%, Emilia Romagna 6,8% e Sicilia 6,2%. Chi ne utilizza di più per ogni metro di superficie agricola, è sempre la Lombardia, seguita dalla Sicilia, dal Piemonte e Sardegna.

precipitazioniQuantità queste monitorate dall’Istat, anche con l’ausilio di molte altre istituzioni, che diventano  fondamentali per delineare con precisione tutto il comparto, in uno scenario che  i mutamenti climatici condizionano fortemente e che facilmente renderanno necessarie misure di adeguamento del settore per mantenere la produttività.

Come infatti sottolinea Marcello Mastrolilli,  direttore dell’unità per le colture negli ambienti aridi del CRA, buona parte della ricerca è ormai fortemente orientata in questo senso. Un aumento delle temperature entro i 2°C sui singoli territori potranno infatti essere fronteggiati solo cambiando tempi di semina, tipo di sementi e spesso tipo di produzioni (prediligendo ad esempio il frumento a prodotti come il pomodoro che richiede più acqua). In questo quadro è sempre poi più urgente predisporre innovazioni, tecnologie e una rete di irrigazione in grado di sorreggere il sensibile aumento dei maggiori quantitativi di acqua che saranno necessari per ottenere, da ogni metro quadro di superficie coltivata, la medesima produzione.

L’acqua diventa così una risorsa sempre più importante, e non solo per quei Paesi da sempre in guerra per poterne controllare l’approvvigionamento, ma anche per nazioni come la nostra che ancora non sembrano in grado di gestire gli sprechi in maniera più razionale.

volumi di dispersioneIn Italia, lo ricordiamo, per l’acqua potabile il tasso di dispersione supera il 37%. In termini assoluti questo significa che su oltre 8,4 miliardi di metri cubi immessi ogni anno nella rete idrica nazionale, sono appena 5,2 miliardi quelli che escono dai rubinetti delle case degli italiani.

Un dispendio di energia e di risorsa che nessun Paese, tanto meno il nostro, può più permettersi.

Autore

Hide picture