giovedì, Maggio 2, 2024
Agricoltura

Clima: a rischio il raccolto di albicocche

di Gianluca De Angelis

Dopo un inverno particolarmente rigido, con nevicate imprevedibili che hanno colto alla sprovvista tutte le zone d’Italia, il clima sembra non voler dare tregua agli agricoltori nostrani. Negli ultimi giorni, infatti, si è abbattuta una nuova serie di acquazzoni e di grandinate che si è fatta sentire dalla Sardegna alla Campania danneggiando in maniera seria soprattutto i campi di grano e pomodoro, ma anche i vigneti, gli uliveti e in genere i frutteti. I danni all’agricoltura sono stimati, per ora, in una cifra che va oltre i 400 milioni di euro.

Molti degli alberi da frutta di stagione come le ciliege erano già pronti alla raccolta e, con gli ortaggi a buon punto di maturazione, la grandine resta ancora un evento molto temuto dagli agricoltori italiani, specialmente in questa fase della produzione.

Se la vittima principale delle nevicate invernali era stato l’ulivo, con almeno 25 milioni di piante rovinate e danni che incideranno tra il 15% e il 60% sulla prossima produzione, tuttavia sembra che il prodotto che maggiormente subirà le conseguenze di questa nuova ondata di maltempo sarà, purtroppo, l’albicocca.

Secondo i dati Coldiretti quest’estate gli italiani potrebbero dover dire addio a un’albicocca su tre: la produzione, infatti, è crollata del 30% in questo inizio 2018. Il problema, tuttavia, sembra non essere solo italiano, ma anche di altri Paesi come la Francia, dove la produzione si è ridotta del 14% e la Grecia (-12%): il raccolto complessivo andato perduto ammonterebbe a circa 558mila tonnellate a livello europeo.

Questo grosso crollo produttivo avrà sicuramente conseguenze pesanti su consumi ed esportazioni, dopo un anno estremamente redditizio da questo punto di vista per i produttori nostrani: durante il 2017, infatti, l’esportazione di albicocche era cresciuta addirittura dell’80%, con un totale di 44.579 tonnellate trasportare oltre frontiera

Ma conseguenze ancora più gravi ricadranno anche sui consumi degli italiani, come si è detto, anche se questi dovrebbero prendere atto della situazione e cercare, comunque, di affidarsi all’acquisto di albicocche di provenienza nazionale, preferibilmente comprando direttamente da agricoltori e piccoli produttori.

Poche ma buone, insomma, visto che l’albicocca resta infatti uno dei frutti più apprezzati durante la stagione estiva, grazie agli ottimi valori nutrizionali, che uniscono l’alto contenuto vitaminico ad un basso apporto di calorie, ma anche alla ricchezza d’acqua e all’alto contenuto di potassio e di vitamina A (che aiuta la produzione di melanina), ideali durante i periodi più caldi.

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