martedì, Maggio 14, 2024
Enologia

Arrivano i “gran cru” di Vallepicciola

Un viaggio nell’enologia di qualità. La cantina di Castelnuovo Berardenga presenta la sua nuova linea. Tre grandi vini, uno chardonnay, un sangiovese e un taglio bordolese, con cui vuole conquistare i mercati internazionali

Salto di qualità per “Vallepicciola”, l’azienda vinicola del senese, che ha presentato tre nuovissimi “gran cru” che si posizionano al vertice della produzione e con i quali vuole farsi largo nei mercati internazionali. Tre vini nati dalla passione di Alberto Colombo, amministratore delegato, e di Alessandro Cellai, enologo e direttore generale dell’azienda.

Vallepicciola è stata fondata nel 1999 da Bruno Bolfo e sua sorella Giuseppina, in località Pievasciata, nel comune di Castelnuovo Berardenga, quando un ex convento di suore abbandonato venne trasformato in hotel di lusso. Ci troviamo nella parte meridionale del territorio del Chianti classico, ad un’altitudine superiore ai 450 metri. Il terreno è prevalentemente argilloso e calcareo, con presenza di galestro e albarese, minerali tipici di questo territorio. Le vigne si estendono per più di cento ettari dove si coltivano sangiovese, cabernet franc, cabernet sauvignon, pinot nero, merlot, chardonnay e malvasia. La produzione annua è di circa 600 mila bottiglie, anche se potenzialmente potrebbe arrivare ad un milione. 

La cantina, modernissima, copre seimila metri quadri ed è stata realizzata fra il 2014 e il 2020 su un progetto dell’architetto Margherita Gozzi. La struttura è stata ideata secondo i più moderni concetti di compatibilità e sostenibilità. Realizzata in cemento armato, acciaio Corten e legno e rivestita in galestro. Comprende una “barricaia” che può ospitare fino a 1400 “barrique”. Si sviluppa su tre piani, per una concezione produttiva cosiddetta a “gravità”, prevede il recupero integrale dell’acqua, anche quella utilizzata in cantina. Il ricorso ai pannelli solari garantisce l’energia necessaria ai processi produttivi aziendali. Attenzione alla sostenibilità anche nell’uso degli anticrittogamici.

Ma veniamo alle novità. Con i tre nuovi vini, l’azienda Vallepicciola conta ora diciassette etichette. Dalla linea base (Pievasciata) con bianco, rosato, e due rossi; alle bollicine (metodo classico e charmat), al Chianti Classico (che copre circa il 40 per cento della produzione) con tre etichette; ai monovitigni internazionali (pinot nero, cabernet franc, cabernet sauvignon, merlot); oltre a due etichette di vin santo. Ed infine i tre nuovi cru: uno chardonnay in purezza, (Vallepicciola Toscana Bianco Igt); un sangiovese, sempre in purezza, (Vallepicciola Toscana Rosso Igt) e un taglio bordolese classico (Migliorè) un blend realizzato con un terzo per ognuno di cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot. Fermentazione in cemento e affinamento, per tutti e tre, dai 12 ai 24 mesi in barriques. Per poi trascorrere ancora fra i tre e i quattro mesi in bottiglia, prima di essere messi in commercio. Il prezzo sarà di 30 euro più iva per il bianco e di 50 euro più iva per i due rossi. Il mercato principale di riferimento sarà quello americano per un prodotto rivolto più alla ristorazione che alle enoteche.  

Autore

  • Sandro Marini

    Ha mosso i primi passi nel mondo del giornalismo in un quotidiano di partito. Era il lontano 1988. Qui ha fatto il suo apprendistato e svolto il suo praticantato. Qualche anno dopo, nel 1993, è entrato in Rai. Dapprima al Giornale Radio, per poi passare al Tg3 e, per una breve parentesi, al Tg1, per tornare infine al Giornale Radio, dove ha vissuto le esperienze professionali più interessanti e gratificanti. In tutte queste testate ha lavorato principalmente nelle Redazioni economiche, occupandosi un po’ di tutto, dalla Politica economica del governo, al mondo del lavoro, alla finanza, alla vita delle aziende, all’attività delle associazioni del mondo del lavoro, sia imprenditoriali che sindacali. Ha seguito congressi, convegni, manifestazioni, trattative sindacali ed eventi di ogni tipo. In Italia e all’estero. Nel corso degli anni ha anche curato programmi settimanali, in particolare su Radio Uno, occupandosi di economia, viaggi, motori, enogastronomia. Nel 2022 si è conclusa la sua esperienza lavorativa in Rai e da allora indossa i panni del freelance, portando avanti qualche collaborazione con siti di informazione e agenzie di stampa. Libero da vincoli redazionali, ora può dedicarsi a quello che più gli interessa: il mondo del travel e quello del food.

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