sabato, Novembre 23, 2024
I funghi Ferlenghi
Cultura del Cibo

Alla scoperta dei funghi Ferlenghi

Al circolo sportivo “Paolo Rosi” di viale Tiziano a Roma quaranta anni fa si giocava, come oggi, a tennis,ma era anche la sede di esami di idoneità per giornalisti professionisti. Di tempo ne è passato davvero tanto, il circolo è stato rimesso totalmente a nuovo e oggi c’è anche un elegante ristorante, “Spazio Tiziano-Sotto&Sopra”, dove si possono trascorrere momenti enogastronomici a pranzo e a cena con Giulio Ielapi, chef d’alto-rango, calabrese, un gigante davvero cortese.

Ma per scoprire un luogo così amabile ci voleva il vulcanico avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons che ha ospitato giornalisti e operatori ad una cena a base di funghi “ferlenghi” di Tarquinia.

Scopo dell’iniziativa: valorizzare i prodotti locali che rappresentano eccellenze del nostro territorio ma che troppo spesso restano sconosciute o sottovalutate.

Protagonisti incontrastati e assoluti della raffinata cena i funghi forniti dai piccoli produttori della Tuscia. Dall’antipasto, alle fettuccine, alle sgaloppine. Il Ferlengo, è un fungo che cresce sulle ceppaie di ferla, una pianta simile al finocchio selvatico e molto diffusa nella maremma laziale, specialmente a Tarquinia e a Monte Romano. Ha un gustoso sapore simile a quello del porcino. Nella tradizione gastronomica locale, il Ferlengo viene cucinato alla brace, nei sughi, trifolato in padella, al tegame con la mentuccia o fritto dorato.

Fuori menù è stato offerto un gradito assaggio di “pasta alla genovese” che ha riscontrato unanimi entusiastici consensi.

Il servizio ai tavoli tutto al femminile, fornito da hostess giovani e discrete, che fanno della professionalità il loro vero punto di forza.

Al motto di “viva i funghi ferlenghi” si è conclusa la serata conviviale, durante la quale i giornalisti-gourmet hanno mostrato notevole interesse per i prodotti a “Kilometro Zero” del viterbese.

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