Xylella: la Francia blocca le importazioni pugliesi
La Francia ha bloccato le importazioni dalla Puglia per paura della Xylella. Appello al Governo del Governatore Vendola. Per la Coldiretti è guerra commerciale.
Immediate le reazioni negative delle organizzazioni agricole e di molti esponenti politici, pugliesi e non solo, alla decisione del Governo francese di bloccare le importazioni di alcuni vegetali dalla Puglia per cercare di evitare che il batterio “Xylella fastidiosa” possa arrivare anche in Francia, dopo aver attaccato gli olivi nel Salento. Immediati anche gli appelli al Presidente del Consiglio Renzi e al ministro delle Politiche Agricole Martina, perché si facciano carico immediatamente del problema e salvaguardino gli interessi italiani nell’ambito della politica comunitaria. Tutto ha preso il via da una comunicazione pervenuta da Oltralpe, secondo cui il ministro dell’Agricoltura, Stephane Le Foll, ha firmato un decreto (che sarà pubblicato domani) per impedire le importazioni – dalla Puglia e dalle altre zone in cui è segnalata la presenza del batterio – di vegetali che possano essere sensibili al contagio. “Consapevole dell’importante rischio di introduzione di questo pericolo sanitario dalle conseguenze economiche molto pesati per le filiere vegetali francesi e vista la prossimità di alcune regioni come la Corsica ai ceppi italiani, il ministro Le Foll aveva chiesto già dal gennaio scorso misure europee”, sottolinea il comunicato, quasi a giustificare che il mancato intervento, finora, ha provocato la decisione odierna che contempla anche “un rafforzamento del piano di controllo di sorveglianza sull’insieme del territorio nazionale”. Una decisione, quella francese, che è stata definita “arbitraria ed assunta al di fuori del diritto comunitario” dalla Coldiretti, secondo la quale “rischia di scatenare una guerra commerciale senza precedenti”. “Stupisce – afferma la Coldiretti – la decisione di intervenire brutalmente con un provvedimento nazionale su una materia di competenza comunitaria da parte di un Paese come la Francia che è un partner storico dell’Italia, con la quale ha partecipato alla nascita dell’Unione Europea. I tempi, i modi e i contenuti del provvedimento appaiono sproporzionati ed irrispettosi e per questo del tutto inaccettabili, ma vale la pena anche ricordare – precisa la Coldiretti – che l’Italia è vittima della mancanza di controlli alle frontiere dell’Unione europea da dove è arrivata la malattia”. Un appello per un intervento immediato del Governo è stato rivolto a Renzi e Martina dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che sottolinea come il provvedimento adottato dalla Francia, “attivando una misura di salvaguardia, viola la decisione comunitaria e si pone in procedura d’infrazione, creando una grave danno all’economia della Puglia”. Per Vendola “la misura francese appare eccessiva anche rispetto alla proposta di modifica della decisione comunitaria in discussione il 27 e 28 aprile a Bruxelles, e quindi fortemente sbilanciata verso l’interesse economico e commerciale di un altro paese membro”. “Non ci stupiremmo – ha scritto Vendola – che l’esempio francese, se non adeguatamente contrastato, fosse seguito da altri Stati membri, magari vietando l’importazione da tutta l’Italia di materiale vegetale. Non è superfluo evidenziare, poi, che l’area infetta delimitata riguarda la sola provincia di Lecce e non tutta la Puglia e che la decisione in atto limita già il trasferimento dei materiali vegetali dalle aree delimitate, in osservanza della direttiva comunitaria”. Vendola ha, poi, richiamato la precedente sollecitazione della Regione Puglia contenuta in una sua lettera, inviata il 16 marzo scorso (ad oggi senza riscontro) nella quale si era “già evidenziato la necessità di un rafforzamento politico del ruolo dell’Italia in sede europea”. “Si consideri poi – ha proseguito Vendola – che L’ EFSA (European Food Safety Authority) ha giudicato la legislazione fitosanitaria in vigore inefficace a prevenire l’introduzione in Europa di Xylella poiché ha chiuso la porta (divieto di importazione da paesi terzi) a due portatori, vite ed agrumi, ma ha lasciato altre 298 porte aperte, consentendo l’importazione di altrettante specie ospiti a rischio. Pertanto l’EFSA, indirettamente, considera il Salento vittima dell’inefficacia della legislazione europea. Paradossalmente – fa notare ancora Vendola – l’Unione europea applica alla vittima la pena che si dà al colpevole, ossia pretende misure pesantissime, quali il controllo dei vettori e l’abbattimento di piante infette, previste con senso di responsabilità dal piano operativo del Commissario straordinario, e senza il riconoscimento di alcun contributo”. “In questo fosco scenario – ha concluso Vendola è necessario e improcrastinabile che il Governo faccia sentire la sua voce opponendosi, con tutti i mezzi possibili ed in ogni sede, all’azione della Francia”. Discorso simile quello del Capogruppo Pd in Commissione Industria del Senato, il senatore pugliese Salvatore Tomaselli, il quale – sottolineando l’urgenza di intervenire contro il flagello Xylella – afferma che è necessario dare attuazione senza più indugi al Piano che è stato di recente definito ed approvato e che va immediatamente realizzato nelle sue linee d’ azione principali (aratura dei terreni, utilizzo mirato di fitofarmaci/insetticidi già in uso nel settore per altre patologie ed eradicazione delle piante infette). Per Tomaselli la questione “è molto seria e questo atteggiamento va a scapito della difesa dell’immenso patrimonio di ulivi della nostra regione. È necessario recuperare il tempo perduto ed attivare tutte le misure utili per la lotta all’eradicazione di una malattia che ha già disseccato migliaia di olivi salentini ed azzerato il reddito di centinaia di aziende olivicole, cooperative e frantoi in un’area che da sempre ha nell’ olivicoltura la principale attività economica”.