Enogastronomia: controllare anche l’export
Può anche esser utile manifestare alle frontiere per difendere la territorialità dei prodotti “made in Italy”, ma sarebbe necessario – anche – controllare se quando inviamo all’estero questi prodotti essi rispondano appieno a quelle che dovrebbero essere le caratteristiche di tracciabilità e di specificità di cui tanto andiamo, e a ragione, fieri. Perché spesso, molto spesso, non è proprio così.
Autore
-
Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.
Visualizza tutti gli articoli