domenica, Novembre 24, 2024
Ambiente

Via libera del Senato al ddl contro gli ecoreati

Il Senato ha approvato il ddl sugli ecoreati. Il provvedimento, votato in Aula dalla maggioranza insieme a SEL e Movimento 5 Stelle (la Lega si è astenuta mentre Forza Italia ha votato contro) introduce i reati di inquinamento ambientale, di disastro ambientale, i delitti colposi contro l’ambiente, il traffico e l’abbandono di materiale radioattivo e il reato di impedimento al controllo. Dopo alcune variazioni definite in Commissione Ambiente e approvate dall’assemblea, il provvedimento deve tornare adesso all’esame definitivo della Camera.

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L’aula del Senato della Repubblica

Per il presidente del Senato Grasso e il ministro della Giustizia Orlando questa “è la miglior risposta alle vicende Eternit e Terra dei Fuochi. Grasso in particolare, scrivendo sul suo profilo Facebook, ha detto che “In questo momento il pensiero non può non andare a Roberto Mancini, il ‘poliziotto della terra dei fuochi’ che, proprio nell’ambito delle sue indagini sul traffico illecito di rifiuti in Campania, si è ammalato di tumore ed è scomparso quasi un anno fa. Penso – aggiunge – a Romana Blasotti di Casale Monferrato, che ho incontrato qualche mese fa in Senato per la vicenda Eternit e mi ha raccontato di come avesse finito le lacrime da versare per i suoi 5 familiari morti per colpa dell’amianto. L’ approvazione del ddl di oggi è una risposta al loro dolore, a quello delle loro famiglie e all’ ingiustizia che hanno subito”

Secondo il ministro dell’Ambiente, Galletti, con il provvedimento sono state varate “norme fondamentali per stroncare i business criminali”. Argomento ribadito da più parlamentari del PD (tra gli altri Braga, Puppato, Scalia, Casson, Fabbri, Ferranti) e dal presidente della Commissione Ambiente nonché primo firmatario del ddl, Ermete Realacci, il quale sottolinea come finalmente sia stato posto un argine contro “crimini, quelli contro l’ambiente, odiosi e molto pericolosi, basti pensare che stando al rapporto Ecomafia di Legambiente fruttano alla malavita organizzata circa 15 miliardi l’anno”. La nuova legge infatti – sottolinea –  renderà più efficace il contrasto alle illegalità e alle ecomafie prevedendo tra l’altro un innalzamento delle pene con il raddoppio dei tempi di prescrizione e una prescrizione legata alla durata degli effetti dell’inquinamento. Introdotto anche il cosiddetto ravvedimento operoso, che prevede sconti di pena per chi provvede alla messa in sicurezza e alla bonifica dei luoghi, e l’obbligo al ripristino dei luoghi in caso di condanna o patteggiamento. “Ora – conclude Realacci- è importante che la Camera dia nel più breve tempo possibile e senza cambiare neanche una virgola il via libera definitivo al testo della legge così come approvato dal Senato. Perché in futuro non ci siano più casi Eternit o Bussi”.

Un concetto ribadito anche dal WWF che in una nota sostiene come con la nuova formulazione il ddl metta a disposizione della magistratura e delle forze dell’ordine strumenti efficaci per tutelare il bene giuridico ambiente e rendere veramente efficace il contrasto degli illeciti ambientali, in particolare potendo contare su un termine di prescrizione più ampio. Critico, almeno in parte, è invece il leader dei Verdi  Angelo Bonelli che, pur sottolineando con il ddl sia un primo passo importante per costruire in Italia un sistema di protezione dell’ambiente e quindi della salute dei cittadini, sostiene che “ci sono alcune norme che non convincono e che in futuro dovranno essere modificate come ad esempio sul disastro ambientale che per potere essere contestato dovrà essere dimostrata l’irreversibilità del danno all’ecosistema aprendo a conteziosi giuridici nelle aule dei tribunali”.

“Non dimentichiamo che ci sono crimini contro l’ambiente che sono autorizzati per legge”, afferma Bonelli, ricordando che  “circa un anno fa il governo ha approvato un decreto (91/2014) con il quale per gli scarichi a mare di acciaierie, centrali a carbone, cementifici, raffinerie, centrali elettriche, stabilimenti chimici ecc., per i quali non è possibile rispettare i limiti  di emissione previsti dal codice per l’ambiente, in sede di autorizzazione integrata ambientale, possono essere previsti valori limiti di emissione più alti (meno restrittivi) e proporzionati ai livelli di produzione, dando, di fatto, il via libera ad inquinare per legge”.  Insomma, insieme alla positiva modifica del codice penale con l’introduzione degli ecoreati, secondo Bonelli “ora andranno potenziati i controlli; bisogna sorvegliare e prevenire, ricostruendo e potenziando le Agenzie regionali per l’ambiente che, negli ultimi anni, sono state demolite nelle loro piante organiche”.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

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