Ancora a rischio il lago di Bracciano
Il Comitato di Difesa del bacino continua la battaglia legale che risale al 2017, quando i vertici di Acea ATO2, la multinazionale dell’acqua, andarono a processo per disastro ambientale. Ancora un no a nuove captazioni. In pericolo anche l’isoetes sabatina, una specie presente solo in queste acque
Acea Ato 2 non demorde e tenta di forzare la mano per tornare a captare acqua da un bacino ancora compromesso. I vertici della multinazionale dell’acqua del 2017 andarono sotto processo al Tribunale di Civitavecchia per disastro ambientale. Nell’ultima udienza dell’8 aprile, i testimoni delle parti lese, hanno fatto emergere con chiarezza la responsabilità dell’azienda per il repentino abbassamento del livello del lago.

Il lago di Bracciano ai livelli minimi nel 2017 – Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano
In particolare, su domanda del legale del Comune di Trevignano, il geologo Mecali ha rilevato come la riduzione di acqua può determinare – come in effetti è stato – danni alla tenuta delle strutture murarie e di contenimento del lungolago, tipiche del paese rivierasco, afferma Graziarosa Villani, presidente del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano. Nella prossima udienza, fissata per il 16 giugno, saranno ascoltati due testimoni del Comitato, esperti in materie diverse.

Il lago di Bracciano è un bene ambientale sul quale si fonda l’economia di tre paesi lacustri – © Archivio Civinini
Riferiranno in merito alle conseguenze dei prelievi effettuati nel 2017, fatti, secondo il Comitato, in violazione della concessione. Mattia Azzella, tiene a rimarcare la presidente Villani, ha scoperto l’isoetes sabatina, una specie presente solo nel lago di Bracciano e che il repentino abbassamento del lago ha posto a repentaglio, tanto da essere sottoposta a un processo di conservazione tramite la banca del germoplasma dell’Università della Tuscia. Insomma, il Comitato si è trovato a dover diffidare di nuovo tutte le istituzioni a consentire nuovi prelievi.

In pericolo anche l’isoetes sabatina, specie presente solo in queste acque – © Archivio Civinini
Acea oggi indica una compensazione con l’acquedotto Traiano, che tuttavia era già prevista nella concessione del 1990. In realtà la concessione con cui Acea Ato 2 preleva acqua dal lago, tramite il nuovo acquedotto, comprende e assorbe – commentano i legali del Comitato, Simone Calvigioni e Francesco Falconi nella recente diffida – tutte le derivazioni che già da tempo avrebbero dovuto confluire nel lago. Non si comprende perché ancora non vi confluirebbero e la misura non sia già stata adottata per compensare l’abbassamento causato dall’illegittima captazione degli anni passati.

Uno scrigno di tesori naturali – © Archivio Civinini
Secondo la concessione data dal Ministero dei Lavori Pubblici ad Acea, che all’epoca, lo ricordiamo – spiega Villani – era interamente pubblica, i prelievi dal lago possono essere fatti solo in situazioni di emergenza e sempre se non si scende sotto i 161,90 metri sul livello del mare, raggiunto il quale dovrebbe scattare un meccanismo di blocco, che fino ad oggi non è mai stato attivato. Grazie alla nostra battaglia, prosegue, i prelievi sono fermi al 14 settembre 2017. Il Parco di Bracciano ha attivato un sistema più dettagliato di misurazione con rilievi ora per ora che è stato predisposto da Looker Studio. Appare chiaro, commenta Villani, che in tutti questi anni Acea Ato 2 non ha fatto investimenti per tutelare una risorsa idrica d’emergenza e risanare una rete idrica colabrodo. Il lago di Bracciano è una Zona di Protezione Speciale Europea, cioè un habitat di particolare pregio da tutelare.

Il lungolago anno 1937, sullo sfondo il “Paradiso sul lago”, © Archivio Giampiero Di Pietro – FB C’era una volta Bracciano