Berlusconi, le Olgettine e le tante domande
È davvero stucchevole parlare ancora di Silvio Berlusconi. Ma le reazioni della sua parte politica e di una certa stampa “di curva” impongono di tornare sull’argomento per chiarire come stanno le cose.
Il Tribunale non ha assolto il Cavaliere. I giudici hanno detto un’altra cosa. Hanno detto che le Olgettine delle cosiddette “cene eleganti” erano imputate e non testimoni, per cui non potevano essere interrogate senza la presenza di un loro avvocato. Ecco perché le loro testimonianze non hanno, processualmente, alcun valore. Tutto qui.
Attenzione: i giudici non dicono se la corruzione c’è stata o non c’è stata. Dicono che non può essere provata.
Ma – per rimettere i puntini sulle i – è vero o non è vero che Berlusconi nell’ottobre del 2010, Presidente del Consiglio in missione a Parigi, telefonò di persona e di notte alla Questura di Milano per chiedere il rilascio di Ruby? Davvero credeva che fosse la nipote del Presidente egiziano?
È vero o non è vero che la ragazza, una minorenne di 17 anni, fu prelevata dalla consigliera regionale Nicole Minetti, nella vita igienista dentale, che poi l’affidò ad una prostituta?
È vero o non è vero che l’attuale Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni votò alla Camera, il 5 aprile 2011, la balla di Ruby nipote di Mubarak, e con lei oltre 300 deputati del centrodestra, fra cui anche l’attuale seconda carica dello Stato Ignazio La Russa?
È vero o non è vero che nessuno si pose il problema che una ragazza che aveva una pagina Facebook dove si firmava Ruby Rubacuori, postava foto e chattava con chi la contattava forse non era quella che il Cavaliere assicurava fosse?
È vero o non è vero che i parlamentari del PdL si riunirono l’11 marzo 2013 sulla scalinata del tribunale di Milano per protestare contro i giudici del processo Ruby?
Qualcuno provi a rispondere a queste domande, che non vogliono riaprire un discorso sulle eventuali responsabilità di Berlusconi ma contestare la manipolazione dei fatti, anche di giornalisti che dovrebbero essere super partes, e del numero dei processi: 34 in tutto.
D’accordo, non sono pochi ma neppure i 136 che i fedelissimi si ostinano a sostenere! Tanto sul Cavaliere il Paese resta diviso tra chi lo ritiene – e sono molti – l’Uomo della provvidenza e chi il male assoluto, e anche loro sono molti.