Viaggio dentro Roma: il Municipio Roma IV Tiburtino
Viaggio dentro Roma continua. La nostra indagine sulla Capitale ci porta a est; Tiburtino, Portonaccio, Pietralata, San Basilio; il Municipio IV grande come Frosinone, popoloso come Reggio Emilia
Quando si dice che Roma è una città grande forse non si dà la misura giusta della cosa. Per estensione è come se accorpassimo le prime otto città italiane, in pratica come se Milano, Bologna, Torino, Genova, Napoli, Palermo, Catania e Firenze fossero raggruppate, tanto per intenderci è sette volte più estesa di Milano.
Ognuno dei quindici Municipi in cui è suddivisa è esteso come una media città italiana. Il Municipio Roma IV (soggetto di questa tappa) quasi 49 kmq, decimo in una eventuale classifica, è paragonabile a una città come Frosinone. Anche per popolazione i Municipi sono equiparabili a molti grandi comuni italiani. Il IV Municipio, quasi 180.000 abitanti, ottavo in graduatoria, è rapportabile a Reggio Emilia; per densità, quasi 3.600 abitanti per kmq è il sesto.
Si sviluppa lungo l’asse della via Tiburtina dallo scalo ferroviario di San Lorenzo fino ai confini comunali ed è racchiuso in una sorta di triangolo compreso tra via Nomentana, il tratto urbano dell’autostrada Roma-L’Aquila e la via Palombarese e via del Tecnopolo tagliato in due dal Grande Raccordo Anulare che determina una porzione interna di territorio più fortemente urbanizzata e una esterna meno densamente abitata e con caratteristiche più rurali.
Municipio green, al terzo posto tra tutti, con quasi 3.300.000 mq di verde grazie soprattutto alla presenza del vasto Parco della valle dell’Aniene, del Parco regionale urbano di Aguzzano e una buona fornitura di verde stradale secondo solo al IX Municipio, quello dell’Eur.
Politicamente il Municipio Roma IV si può considerare una delle roccaforti del centrosinistra. Nelle sette elezioni dirette svolte, dalle prime del 1997 ad oggi, per sei volte ha vinto la coalizione di sinistra tranne che nel 2016 quando ha prevalso il M5S la cui giunta è decaduta nel 2020. Nel 2021 ha vinto di nuovo il centrosinistra, il presidente attuale è Massimiliano Umberti. Classe 1978, sposato, padre di due figli, laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali all’Università La Sapienza di Roma, lavora in RAI come curatore del programma Geo, è stato eletto consigliere municipale per due legislature (2013/15 e 2016/20).
La sede del Municipio è sulla via Tiburtina a ridosso del GRA, in un grande edifico dalla tipologia caratteristica da uffici. Siamo in leggero anticipo e il presidente ha un impegno precedente, non c’è una vera e propria sala d’aspetto ma l’attesa dura poco. La stanza del presidente non è grande, riempita da una scrivania, un tavolo per le riunioni e – vicino alle due ampie finestre che affacciano sulla Tiburtina – due rigogliose piante, apparentemente un benjamin e un binnendijkii, mostrano di essere a loro agio, una grande mappa del municipio appesa alla parete dietro la scrivania vicino alla foto del presidente Mattarella e le tre bandiere. Arredamento informale, un po’ asettico, si potrebbe dire sobrio.
Cominciamo.
- Nonostante la giovane età (44 anni) è in politica da parecchio. Per lei cos’è fare politica?
«Per me è una passione soprattutto, fin da ragazzo ho sempre visto nella politica una possibilità di migliorare le condizioni degli studenti quando ho cominciato nelle istituzioni universitarie dei cittadini come ora»
- Quindi passione soprattutto ma a un certo punto dopo tanto tempo diventa anche mestiere, professione?
«Beh, quando si si va a amministrare 190.000 persone diventa un mestiere. 190.000 persone con 190.000 teste – sottolinea con un sorriso – Quindi diventa per forza di cose una professione, io lavoravo prima di fare il Presidente, sono in aspettativa e quindi questo è il mio unico e primo lavoro in questo momento»
- Il suo Municipio viene identificato con Pietralata, Tiburtino, Rebibbia nomi che evocano la Roma di Pasolini e dove il poeta ha vissuto a lungo, (recentemente il produttore cinematografico Pietro Valsecchi ha acquistato all’asta la casa di Pasolini e la donerà al comune per farne una casa della cultura), tanti suoi film lo raccontano e l’hanno fatto conoscere. Un Municipio importante, si sente una responsabilità in più?
«Certo si. Mi auguro che nei prossimi cinque anni questo municipio da un punto di vista culturale metta in risalto la figura di Pier Paolo Pasolini che da noi è stato fondamentale perché questi territori sono stati lo spunto per lui di numerose opere e diventi anche molto più variegata perché qui c’è bisogno di cultura – aggiunge – Io penso che attraverso la cultura si possa generare lavoro e al tempo stesso migliorare le persone che vivono in questo territorio – e precisa – Quindi Pasolini bene, benissimo, siamo uno dei municipi dove è partito il grande progetto di Pasolini, abbiamo fatto un bando proprio dedicato a Pasolini e ci sono arrivate 16 proposte e a breve ne faremo altri due su Villa Farinacci (casale all’interno del parco di Aguzzano) e il Gabriella Ferri (centro culturale in un ex deposito a Pietralata) quindi veramente una spinta forte sulla cultura»
- Roma è una città enorme e il suo Municipio è assimilabile a città come Frosinone e Reggio Emilia, insomma, numeri e dimensioni da grande città che a volte vengono sottovalutati e non sono compresi ma che per governare richiedono dei mezzi adeguati; ci sono secondo lei?
«No attualmente no. Io sono uno dei sei presidenti eletti al tavolo del decentramento e se non mettiamo in pratica il decentramento amministrativo ed economico noi non abbiamo le armi per poter affrontare una sfida del genere, dobbiamo essere autonomi e non essere demandati dal centro, dobbiamo poter prendere delle decisioni – e aggiunge – Poi questo sarebbe anche una cartina di tornasole se uno ha governato bene o ha governato male alla fine dei cinque anni»
Per quanto riguarda i poteri di Roma la commissione Affari Costituzionali della Camera, poche settimane fa, ha approvato il testo base per la riforma costituzionale necessaria per dare alla Capitale dei poteri analoghi a quelli di una regione. Prende corpo anche l’ipotesi di cambiare la sua denominazione di Roma Capitale adottata nel 2011 e tornare a quella più tradizionale di Roma. Proseguiamo il colloquio.
- Il suo Municipio ha una porzione di città consolidata concentrata soprattutto all’interno del GRA e una parte invece più estesa ma più diradata all’esterno. Quartieri e zone assai diversi che comportano questioni e problematiche diverse: voi come le state affrontando, con un punto di vista organico o zona per zona?
«Noi dobbiamo fare prima un discorso generale, abbiamo delle ferite che ci portiamo avanti da anni come ad esempio la Tiburtina che stiamo cercando di risolvere dal primo giorno che mi sono seduto su questa poltrona, questo perché la Tiburtina è l’asse su cui si appoggia il municipio quindi risolvendo quel problema agevolo tutti gli abitanti e al tempo stesso le industrie sulla Tiburtina Valley creando appunto sviluppo e reddito su questo territorio – e precisa – Poi una volta fatti gli assi di questo municipio bisogna andare in ogni quartiere dove ognuno ha le sue specificità e quindi ha bisogno di una particolare attenzione»
- Roma è la città più verde d’Europa, il municipio ha due importanti aree protette, il Parco della valle dell’Aniene e il Parco regionale urbano di Aguzzano, non sono di vostra stretta competenza però sono nel vostro territorio, qual è la loro situazione?
«Noi siamo tra i municipi più verdi e stiamo lavorando molto in coordinamento con la Regione perché quelli sono due parchi di Roma Natura, stiamo cercando di rimetter in sesto a breve le sponde dell’Aniene e vorremmo che queste sponde fossero utilizzabili da parte dei cittadini vorremmo, magari fra 5 anni, permettere la navigabilità di una parte se non tutto l’Aniene, stiamo lavorando per creare dei percorsi che colleghino tutto il nostro territorio all’interno di aree verdi – precisa – Noi abbiamo la possibilità di poter percorrere tutto il municipio all’interno del verde da Settecamini fino alla Stazione Tiburtina senza dover toccare un centimetro di asfalto e lo vorremmo fare per il 2025 creando dei percorsi giubilari che taglino in lungo e in largo tutto il nostro municipio».
Umberti parla con speditezza e sintesi e mette insieme questioni generali e locali mostrando una visione generale e le specificità del suo territorio.
- Avete anche diversi parchi più piccoli, giardini, aree giochi sotto i 20.000 mq che saranno di vostra competenza, una ricchezza ambientale e anche sociale, cosa state facendo?
«Collegheremo tutte queste aree, sia quelle grandi che quelle piccole per creare dei percorsi dove i cittadini possono muoversi nella tranquillità, nella sicurezza e all’aria aperta quindi per vivere il territorio io credo che ci sia bisogno di calpestarlo e quindi dove se non nelle aree verdi?»
- Qual è la situazione dei rifiuti?
«Noi andiamo bene, grosse criticità non ci sono, non c’è più grossa sporcizia intorno ai cassonetti, dopo il diserbo straordinario che abbiamo attuato adesso faremo il diserbo all’interno delle strade»
- Tra i 14 nuovi centri di raccolta dell’AMA ce n’è uno anche nel vostro Municipio, qual è la vostra opinione?
«Via Achille Tedeschi è stata messa tra le aree per i fondi del PNRR e ci verrà un’area ecologica per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti oggi noi abbiamo quella di Ponte Mammolo»
- Diceva del diserbo parliamo non solo delle strade il decoro è dato anche dalla condizione dei marciapiedi e dalle scritte vandaliche, le tag, come sta andando?
«Il diserbo è decoro e significa avere dei marciapiedi e delle strade decenti – e aggiunge – il decoro è anche dovuto alle caditoie se sono disostruite non si formano i laghi all’interno delle strade e anche le scritte è chiaro – e precisa – partirà una seconda tranche di diserbo ma soprattutto cosa che non viene fatta da secoli la disostruzione delle caditoie sulle arterie ad alta velocità quindi strade a viabilità principale poi andremo nelle strade secondarie ma è un lavoro lungo, è un lavoro che ci porterà via tempo»
- Decoro è anche la rimozione dei tronconi di alberi capitozzati e la ripiantumazione aiuterebbe non solo il decoro ma anche la riforestazione della città …
«Ci stiamo occupando delle emergenze – e aggiunge – Per la riforestazione abbiamo già piantato oltre 600 alberi da quando siamo qua di cui 500 querce a Aguzzano, ne abbiamo piantate altre 35 al parco Ottoboni di via Galla Placidia ne pianteremo altri – e precisa – Abbiamo promesso nel programma elettorale che pianteremo un albero al giorno per tutta la durata dell’amministrazione e ci tengo a ribadirlo»
Siamo stati lunghi anche se il tempo è corso via veloce e ci sarebbero altre cose da chiedere ma dobbiamo concludere, è tempo di salutare gli impegni successivi del presidente sono già sulla porta.
- Ci vediamo tra sei mesi per un punto?
«Come no! Volentieri»