venerdì, Novembre 22, 2024
Ambiente

Rallentare le navi per salvare le grandi balene del Mediterraneo

Appello di IFAW e OceanCare per misure obbligatorie al fine di evitare collisioni spesso mortali per questi straordinari mammiferi marini

L’organizzazione internazionale per la protezione dell’ambiente marino OceanCare e l’International Fund for Animal Welfare (IFAW) esortano i governi di Francia, Italia, Monaco e Spagna a presentare all’organismo internazionale responsabile della navigazione, l’International Maritime Organization (IMO) una proposta per ridurre in modo obbligatorio la velocita delle navi nell’area nord-occidentale del Mediterraneo. Secondo le due organizzazioni, infatti, in questa area le collisioni con le navi, note come “ship-strikes”, sono la principale causa di morte per le balenottere e i capodogli

In una nota OceanCare e IFAW ricordano che “le acque da Genova a Valencia, compreso il Santuario delle balene Pelagos, i pendii e i canyon, la piattaforma del Golfo del Leone – definita come Area Importante per i Mammiferi Marini (IMMA) dai ricercatori – e il corridoio di migrazione delle balene tra la terraferma spagnola e le Isole Baleari, dichiarato Area Marina Protetta, rappresentano un habitat critico per le balenottere e i capodogli. Entrambe le sottopopolazioni del Mar Mediterraneo sono classificate come in pericolo dalla Lista Rossa dell’IUCN, e la popolazione di balenottere è stata recentemente valutata con solo circa 1800 animali adulti rimasti, la metà della stima che i ricercatori avevano identificato fino a due decadi fa”.

OceanCare e IFAW temono che l’enorme quantità di movimenti di navi nella regione, 220.000 all’anno e le velocità di crociera comprese tra i 14 e i 20 nodi per le navi mercantili o addirittura fino a 35 nodi per le imbarcazioni ad alta velocità, contribuiranno in modo significativo alla continua diminuzione del numero di balene in particolare di queste due specie, fino alla loro totale scomparsa dalla regione.

I governi di Francia, Italia, Monaco e Spagna si sono impegnati a collaborare per presentare all’IMO una proposta per dichiarare la regione un’Area Marina Particolarmente Sensibile (PSSA), consentendo di adottare misure per regolamentare il trasporto marittimo in modo da ridurre il rischio di urti letali delle imbarcazioni. La proposta dovrebbe essere presentata all’IMO entro il 30 giugno 2022 e sottoposta a discussione e decisione a dicembre in occasione della riunione del Comitato per la protezione dell’ambiente marino (MEPC).

“Tutti sanno cosa bisogna fare. Si tratta di rallentare la velocità delle imbarcazioni per salvare le vite di questi straordinari mammiferi marini. È un bene per le balene, è un bene per noi”, afferma Carlos Bravo, di OceanCare.

Calcolando una riduzione generale del 10% della velocità delle navi in tutto il mondo, si potrebbe ottenere una riduzione del 50% del rischio di tali collisioni. Le ricerche dimostrano anche che rallentare la velocità di circa 10 nodi può ridurre significativamente il rischio di una collisione letale con una balena. Tuttavia, nelle aree del mondo in cui sono state applicate misure di riduzione della velocità su base volontaria, queste molto raramente sono rispettate e quindi non funzionano. Per questo motivo, OceanCare e IFAW ritengono che sia estremamente importante rendere tali misure obbligatorie, per garantire che siano applicate a tutte le imbarcazioni. Inoltre, la riduzione della velocità farebbe risparmiare carburante all’industria navale e ridurrebbe altri inquinanti, come la CO2 e il rumore subacqueo, con conseguenti benefici multi-ambientali.

“Francia, Italia, Monaco e Spagna hanno fatto un primo passo nella direzione giusta accettando di lavorare insieme e di creare una PSSA, fondamentale in queste acque”, afferma Sharon Livermore, direttore della Conservazione marina dell’IFAW. “Ora devono cogliere l’opportunità che hanno davanti garantendo che le misure messe in atto proteggano realmente queste balene dal rischio di collisioni “.

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