venerdì, Maggio 17, 2024
AgricolturaAmbiente

Cinque progetti per una nuova qualità della vita

Offrire un’azione sinergica che coinvolga cittadini, imprese, associazioni e istituzioni per promuovere una nuova cultura ambientale per la difesa e la valorizzazione del territorio nazionale. Un progetto su cui si è discusso nel convegno “Ambiente, Legalità, Territorio: progetti per una nuova qualità della vita” che si è tenuto nella splendida cornice della sala del Cenacolo a Roma, presso la Camera dei Deputati.

 

Tavolo
Il tavolo dei relatori nella Sala del Cenacolo durante l’intervento di Maurizio Zipponi

 

Un incontro che prendendo spunto dalla necessità di un intervento immediato per la gestione e la tutela della  fauna  selvatica in Italia, ha portato allo stesso tavolo di discussione esponenti del mondo politico istituzionale, con la presenza del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti,  di quello accademico (come gli esperti dell’Università di Napoli Federico II, Alessandro Fioretti e Gianluca Esposito), dei rappresentanti degli Enti a tutela del territorio, (con il direttore generale di Ispra, Stefano La Porta e del presidente di Federparchi, Gianpiero Sammuri), nonché delle principali associazioni a difesa del territorio, come ad esempio con Stefano Masini, responsabile di Coldiretti e componente dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e nel sistema agroalimentare.  

Cinque i progetti concreti di collaborazione tra soggetti diversi che per la prima volta si impegnano a ricercare insieme soluzioni coerenti con l’utilizzo parsimonioso e conservativo delle risorse naturali, nel massimo rispetto delle generazioni attuali e future: la salvaguardia dell’orso marsicano; la costruzione del registro nazionale degli ungulati selvatici; l’importanza della biodiversità e la gestione della fauna selvatica; la valorizzazione delle eccellenze alimentari derivanti da pratiche venatorie rispettose della legge e la costruzione di una governance europea in materia faunistica.

Un territorio quello del nostro Paese, di incredibile bellezza, ma che nel corso degli ultimi decenni è stato profondamente maltrattato e che deve adesso riacquisire la sua dimensione completa come elemento centrale nella vita di ciascuno di noi: fonte di nutrimento, svago e volano per lo sviluppo di tutte le attività produttive che si conformano ad esso in maniera ecosostenibile.

Un concetto espresso chiaramente dal Ministro dell’Ambiente Galletti che ha precisato la volontà del suo dicastero di aprire un confronto continuato e partecipato con tutte le associazioni e i settori di produzione presenti sul territorio nazionale.  Un Ministero che, grazie anche ad una maggiore sensibilità ambientale raggiunta da strati sempre più ampi della popolazione, di cui entrano a far parte un numero sempre maggiore di imprenditori, può forse dismettere i panni del “Ministero del No” e delle normative punitive per avviare un processo di maggiore partecipazione e confronto aperto con le problematiche che coinvolgono tutti i settori, anche quelli produttivi, su come meglio affrontare  i  temi ambientali.

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Il moderatore Enrico Cisnetto e il ministro Gian Luca Galletti

 

Un percorso che, come sottolineato da Galletti, deve far leva sulla promozione di una più incisiva e diffusa cultura ambientale. L’obiettivo che ci si propone è quello di allevare una futura generazione di “nativi ambientali” (a tal  fine sono state appena varate dal Governo le linee guida per l’insegnamento dell’educazione ambientale nelle scuola dell’obbligo), un intervento che,  auspica il Ministro, formerà una generazione in grado di  gestire al meglio gli obiettivi di crescita economica, con quelli di un corretto utilizzo delle risorse e di predisposizione del ciclo di rifiuti, assicurando la massima prosperità del nostro Paese in un quadro ecosostenibile di  migliore rispetto per il territorio.

La vera multinazionale del sistema Italia, ha proseguito il Ministro Galletti, è rappresentato dal “capitale ingegno”, ma per poter usufruire al meglio questa risorsa è necessario costruire una rete fra imprese, istituzioni e persone il più ampia possibile, al fine di poterne sviluppare a pieno il potenziale.

L’intervento di Maurizio Zipponi, coordinatore dell’iniziativa, ha precisato che in occasione dell’anno di EXPO, l’Italia dovrebbe essere in grado di avviare in materia ambientale fra tutti i referenti del settore un approccio condiviso di esperienze e know how, così da contrastare le molteplici minacce che gravano sul territorio, e generare invece nuova economia, con la creazione di start up e la realizzazione di posti di lavoro.

I progetti presentati presuppongono infatti interventi su elementi e territori specifici, con molte iniziative di formazione in materia ambientale e con collaborazioni che, in maniera certamente inusuale,  vedono spesso affiancate associazioni di stampo ambientalista, come Legambiente, a quelle venatorie, come Federcaccia e Arcicaccia.

Fra gli obiettivi ci sono un incisivo  contrasto del bracconaggio, azioni di conservazione della fauna e di prevenzione su incidenti stradali e danni all’agricoltura causati da alcune specie animali, la diffusione di sistemi di produzione agro ecologici che valorizzino la biodiversità per un uso compatibile delle risorse territoriali, maggiori garanzie in termini di sicurezza alimentare e tutela della salute umana ed animale, valorizzazione delle più efficaci ed efficienti esperienze di governance nei vari Paesi europei in materia di gestione faunistica e la creazione di attività produttive nel settore alimentare basate su un corretto equilibrio tra uomo e natura.

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