venerdì, Novembre 22, 2024
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Ue: prosegue la guerra dei dazi, via alla lista anti Usa

Nuove tariffe per 4 miliardi di dollari su vari prodotti, dal ketchup alle noccioline. Grandemente penalizzato l’agroalimentare italiano: i produttori auspicano un accordo

Sembra quasi un segnale preciso alla nuova amministrazione statunitense quello che è arrivato dalla Unione europea sabato 7 novembre, con l’approvazione della lista dei prodotti Usa sui quali, in base alle decisioni dell’organo di risoluzione delle controversie del WTO adottate lo scorso ottobre, verranno applicati dazi per un valore di quasi 4 miliardi di dollari a partire dalla giornata di domani.

Le contromisure sono state decise a fronte dei sussidi concessi, sotto il Governo Trump, al produttore di aeromobili Boeing, dopo che per la stessa vicenda gli Usa erano stati autorizzati il 24 luglio dello scorso anno ad applicare sanzioni per un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari all’Unione Europea.

Secondo quanto si legge nell’elenco pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue, la Commissione europea ha previsto dazi ad valorem pari al 15% sui prodotti del settore aerospaziale e del 25% su altri prodotti quali ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate americane insieme a videogiochi e trattori, vini aromatizzati e vermouth, distillati di vino e di vinaccia, rum e vodke di diverse tipologie, sia imbottigliate che sfuse di origine statunitense.

Una guerra commerciale che per l’Italia ha comunque notevoli riflessi negativi: gli Usa sono infatti il primo mercato extraeuropeo del Made in Italy e solo per i prodotti agroalimentari tricolori è valso 4,7 miliardi nel 2019, con un ulteriore aumento del 3,8% nei primi otto mesi del 2020. Per questo i nostri produttori auspicano la ripresa di un dialogo tra le parti, specialmente adesso che la politica economica Usa potrebbe avere un drastico mutamento di obiettivi nel breve periodo.

È quanto chiede, ad esempio, Micaela Pallini, Presidente del Gruppo Spiriti di Federvini, sottolineando che  “la situazione di ‘muro contro muro’ che si sta determinando tra l’Unione europea e gli Stati Uniti nell’ambito della querelle del comparto aerospaziale tra Boeing e Airbus, continua ad arrecare un enorme danno al settore delle bevande spiritose ingiustamente ostaggio di rappresaglie che non lo riguardano e che ne stanno determinando un indebolimento, su entrambe le sponde dell’Atlantico”.

“Il comparto degli spiriti italiani – sostiene Pallini – ha già registrato una sensibile contrazione di oltre il 30% negli Stati Uniti, primo mercato di destinazione, a causa dei dazi in vigore da un anno. Siamo di fronte ad una partita decisiva ed in più occasioni abbiamo sollecitato le nostre istituzioni a supportare il dialogo con l’obiettivo di annullare i dazi: notiamo con vivissima preoccupazione che continua a protrarsi una linea che non porterà ad alcun beneficio ma solo ad una pericolosa escalation che in questo momento di ciclo economico, molto provato dalla pandemia, non potrà che dare il colpo di grazia”

Da parte sua Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, evidenzia come l’entrata immediata in vigore delle nuove tariffe colpisce prodotti di punta degli Stati Uniti come salmone, noci, pompelmi, vaniglia, frumento, tabacco, cacao, cioccolato, succhi di agrumi, liquori come vodka e rum, accessori di moda come borse e portafogli, ricambi per biciclette e giochi per bambini.

 “Occorre fermare subito la guerra dei dazi tra Unione Europea e Stati Uniti d’America che ha già colpito le esportazioni di cibo e bevande Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro su prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello” afferma Prandini sottolineando che “l’elezione di Joe Biden apre nuove prospettive che l’Unione Europea deve essere in grado di cogliere per avviare un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati in un momento drammatico per gli effetti della pandemia”.

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