domenica, Novembre 24, 2024
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Il tartufo candidato per il Patrimonio Immateriale Unesco

Con voto unanime, la Commissione italiana per l’Unesco ha scelto di valorizzare la cultura e i prodotti caratteristici del Centro Italia e, in particolare, delle zone colpite dal terremoto

È stata la comunità di Norcia a farsi promotrice, presso la Commissione, della candidatura della “cultura del tartufo”. A sua volta la Commissione, nell’inviare il dossier a Parigi, ha dato mandato ai ministeri dei Beni Culturali e delle Politiche agricole di sottolineare la rilevanza della vocazione agricola nei territori colpiti dal terremoto e la tradizione del tartufo.

“Questa candidatura valorizza un prodotto tradizionale per tante aree rurali del nostro Paese, a partire dalla comunità di Norcia e delle zone del terremoto di Umbria, Lazio e Marche. Nel mondo il tartufo è uno dei simboli più forti della qualità del Made in Italy agroalimentare e per questo sosteniamo con forza questa esperienza come patrimonio dell’umanità. Aggiungiamo così un nuovo tassello di promozione del nostro modello agricolo che si caratterizza per la distintività e l’unicità del nostro saper fare, della nostra cultura, dei nostri prodotti”. Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina commentando la candidatura della cultura del tartufo come patrimonio dell’umanità.

“Si è riconosciuto nel tartufo – commenta il viceministro Andrea Olivero – non solo un prodotto della terra, ma un simbolo di una civiltà agricola e di una cultura capace di sviluppare uno straordinario rapporto tra l’uomo e l’ambiente naturale. L’Italia, – prosegue Olivero – con questa autorevole candidatura, dimostra l’attenzione alle aree interne, spesso ingiustamente considerate “minori”, ma nella realtà capaci di manifestare eccellenza culturale e produttiva. Alba, Acqualagna, Norcia e molte altre terre, al Nord come al Centro e al Sud, hanno sviluppato nei secoli un patrimonio culturale che oggi è doveroso custodire e tramandare”.

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