lunedì, Novembre 25, 2024
Attualità

Chiesta una OCM latte in attesa del “pacchetto” Ue

I risultati del sondaggio di Fieragricola di Verona sulle misure anticrisi varate dalla Commissione europea. Gli allevatori chiedono strumenti a sostegno dell’internazionalizzazione nei Paesi terzi

 

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In attesa che siano operativi gli strumenti del Pacchetto Latte anticrisi adottato da Bruxelles, con la dote complessiva di 500 milioni di euro (dei quali 350 nella disponibilità degli Stati Membri e 150 a sostegno della riduzione volontaria delle consegne di latte), gli allevatori italiani chiedono che venga costituita una Organizzazione comune di mercato (Ocm Latte) per sostenere l’export nei Paesi terzi e che il contenimento volontario della produzione lattiera tenga conto dello stato di autoapprovvigionamento dei singoli Paesi dell’Unione europea.

È quanto emerge da un sondaggio realizzato da Fieragricola – rassegna internazionale dedicata al comparto primario, in programma a Veronafiere dal 31 gennaio al 3 febbraio 2018 – al quale hanno risposto 480 tra allevatori e trasformatori.

In particolare, sarebbero favorevoli alla predisposizione di una Ocm Latte per l’internazionalizzazione nei Paesi terzi il 43,8% degli interessati, seguiti dal 39,6% di quanti chiedono all’Ue di pianificare una riduzione della produzione basata sul reale autoapprovvigionamento. Questo significherebbe che a ridurre maggiormente la produzione lattiera sarebbero le aree del Nord Europa, le Repubbliche Baltiche e Paesi come l’Irlanda, tutti ampiamenti alle prese con un surplus rispetto alle necessità interne. L’Italia, la cui produzione si colloca al di sotto del 75% del fabbisogno interno, non sarebbe pertanto costretta a diminuire le consegne di latte, così come quasi tutto il Sud Europa, essenzialmente deficitario.

Il 22,9% delle risposte è in linea con quanto disposto dalla Commissione europea, cioè di un piano di riduzione volontaria, ai sensi dell’articolo 222 del Trattato sul funzionamento dell’Ue fra tutti i Paesi comunitari.

Spostando l’attenzione sulle richieste degli allevatori al Governo, tenuto conto che l’Italia riceverà 20,9 milioni dei 350 milioni del Pacchetto Latte destinati direttamente agli Stati Membri, le risposte al sondaggio si schierano per il rafforzamento della promozione delle Dop casearie (58,3%), per il sostegno all’export nei Paesi terzi (47,9%), per definire incentivi all’innovazione (27,1%) e per rafforzare le organizzazione di produttori (20,8 per cento). La produzione di formaggi a denominazione di origine protetta, in particolare, costituisce un valore aggiunto notevole per il latte italiano e assicura una tipicità particolarmente apprezzata sui mercati domestico e internazionale.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

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