Via al sistema unificato di controllo del territorio
Approvato definitivamente il ddl per la riorganizzazione delle Agenzie Ambientali
Approvato finalmente – dopo un iter di quasi 3 anni – il ddl che consentirà un maggiore e migliore controllo del territorio da parte delle ARPA (le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente) che si coordineranno sotto la guida di Ispra per creare una rete di laboratori che potenzieranno e renderanno uniformi su tutto il territorio nazionale le verifiche e i controlli su acqua, aria e tutte le molteplici problematiche che possono interessare il territorio.
Il sistema integrato e standardizzato di controlli predisposto per le varie Agenzie territoriali dovrebbe essere così in grado di tutelare meglio l’ambiente e il cittadino.
Il provvedimento – votato oggi all’unanimità e che attende ora solo la firma del presidente Mattarella – puntella meglio e in maniera più equa anche la legge sugli ecoreati, che da circa un anno prevede il carcere per chi inquina.
“Un modo anche per tutelare le aziende più virtuose – dichiara il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci – che investendo molto in sostenibilità si trovano finalmente davanti un quadro unitario in tutto il Paese, allontanando definitivamente la concorrenza di quelle imprese che riuscivano ad evadere la legge in mancanza di adeguati controlli”.
Il provvedimento legislativo, infatti, prevede l’istituzione dei Lepta, (i livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali), un parametro di riferimento che vincolerà le attività (anche nel numero minimo di rilevamenti) delle Agenzie e il cui raggiungimento verrà definito dall’Ispra mediante uno specifico programma triennale approvato dal Ministero dell’Ambiente
La costituzione di un database nazionale in cui verranno raccolti i risultati dei controlli effettuati a livello locale consentirà ai cittadini – e a tutte le altre istituzioni interessate – di avere facilmente accesso a quei dati che permettono di misurare l’entità delle problematiche ambientali che ci investono e di conoscere quanto si stia effettivamente facendo a tutela della nostra salute e dell’ambiente che ci circonda