venerdì, Novembre 22, 2024
Agricoltura

L’agroalimentare volano della ripresa

Commentando i dati Istat il ministro Martina sottolinea il buon andamento del settore e conferma la volontà di andare avanti con il progetto unitario per il cambiamento strategico del Dicastero

Agroalimentare-italiano

 

I dati Istat confermano il buon andamento del settore agricolo-alimentare in questo ultimo periodo ed il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina non nasconde la soddisfazione per un risultato che premia la politica portata avanti dal Governo con impegno e determinazione. “Nel 2015 – ha detto il ministro commentando i dati resi noti dall’istituto di statistica – l’agricoltura ha fatto segnare il più alto aumento di valore aggiunto con un +3,8%, l’export agroalimentare ha toccato la soglia record di 36,8 miliardi di euro con +7,5%, l’occupazione giovanile è aumentata del 16% con oltre 20 mila nuovi posti di lavoro. Numeri che parlano da soli della capacità del settore di essere protagonista. È questa la fotografia del comparto nell’anno di Expo Milano 2015, un evento nel quale l’Italia ha saputo fare squadra e presentarsi unita. Sono dati che ci incoraggiano e ci dicono che il lavoro che stiamo facendo sta dando frutti, da Campolibero al pacchetto giovani fino al piano di internazionalizzazione del Made in Italy. Risultati  che tuttavia non ci fermeranno perché sappiamo che ancora molto lavoro si deve fare a partire da alcuni settori agricoli oggi in difficoltà”.

“Con questo spirito siamo in campo ogni giorno per favorire la crescita e sostenere il comparto, con tre priorità assolute: tutelare il reddito di chi vive di agroalimentare, favorire il ricambio generazionale e organizzare su basi nuove le nostre filiere eccellenti. Non è un caso – aggiunge Martina – che nella legge di stabilità l’agroalimentare abbia avuto una centralità assoluta: da quest’anno tagliamo del 25% la pressione tributaria sulle aziende, cancellando Irap e Imu sui terreni che da sole valevano 600 milioni di euro. Con lo stesso obiettivo – conclude il Ministro – abbiamo proposto una riforma della nostra organizzazione per approdare a un vero e proprio Ministero dell’Agroalimentare italiano in grado di dare unità e forza al settore. Non si tratta certo solo di un cambio di denominazione, ma di una scelta strategica figlia delle necessità e delle potenzialità del comparto, sempre più attore protagonista decisivo del nuovo modello di sviluppo del Paese”.

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