Granieri: “col PIQ si calcola il valore dell’olio all’interno del PIL”
“L’olio è un tassello importante della quotidianità degli italiani, della cucina, della cultura nazionale ed ha un ruolo importante e crescente anche all’estero”. Lo afferma David Granieri presidente di Unaprol a Milano ad Expo presso il padiglione Coldiretti durante l’evento di presentazione del PIQ dell’olio, il prodotto interno di qualità. “Pur in tempo di crisi in controtendenza con l’andamento del complessivo del settore, in Italia – afferma Granieri -sono proprio i consumi di qualità a far registrare una crescita”. Eppure il mercato dell’olio finisce sotto la lente di ingrandimento per i continui attacchi cui è sottoposto che non distingue la qualità sullo scaffale e solo di rado l’acquisto è realmente consapevole. “Spesso – ha riferito Granieri – la qualità percepita dai consumatori non corrisponde a quella reale del prodotto”. Recenti campagne demoscopiche hanno evidenziato la scarsa informazione dei consumatori su questo prodotto: sono pochissime le persone che si pongono la questione della provenienza delle olive e degli oli e, addirittura, sono pochissime quelle a conoscenza della differenza tra olio di oliva e olio extra vergine di oliva. A questa assenza di una cultura dell’olio si somma la mancanza di meccanismi che obblighino a indicare in maniera chiara e trasparente le caratteristiche del prodotto, privando il consumatore della possibilità di effettuare una vera scelta. In assenza di informazioni trasparenti sulle differenze tra i prodotti, spesso l’unico criterio di scelta risulta essere il prezzo. Ma cosa c’è dietro i prezzi delle bottiglie esposte sugli scaffali dei supermercati, che oscillano da 2,5 a 9 euro al litro e più?
“Avviare un lavoro di definizione e sistematizzazione del concetto di qualità, aggiunge Granieri, è la premessa per comunicare in modo chiaro e accessibile questo valore, e provare a scardinare gli ostacoli che ne impediscono il pieno sviluppo”.
Il Piq dell’olio nasce proprio da questa esigenza di trasparenza e di informazione e si inserisce nel dibattito sui nuovi indicatori di qualità, orientato alla ricerca di nuovi strumenti complementari o alternativi al PIL. Il quesito al quale il Piq intende rispondere è quanta parte dell’economia del nostro Paese, e quindi del PIL, è riconducibile alla qualità e come tale può essere misurata.