giovedì, Novembre 21, 2024
Agricoltura

2018 annata nera per l’olivicoltura

Il gelo e la Xylella mettono in crisi i raccolti. Particolarmente colpita la produzione pugliese 

di Gianluca De Angelis

Sono dati amari quelli della produzione di olio per l’anno 2018, scesa ai minimi storici a causa del maltempo e delle forti gelate dello scorso anno: la stima è infatti quella di un raccolto dimezzato (-57%), con un danno per gli agricoltori italiani pari a quasi un miliardo di euro. Secondo un’elaborazione Coldiretti, infatti, le condizioni climatiche avverse hanno portato il raccolto sotto i 185 milioni di chili, registrando il dato peggiore degli ultimi venticinque anni.

La situazione più grave è soprattutto al sud, nello specifico in Puglia, dove nel settore sta avvenendo una crisi occupazionale senza precedenti: in questa Regione si produce circa la metà dell’olio italiano e le perdite causate dal gelo, pari a quasi 400 milioni, si sommano anche alla sempre più critica situazione provocata dalla Xylella. Il batterio sta continuando infatti ad avanzare verso il nord della Puglia, causando una vera a propria strage nelle piantagioni di ulivi. C’è da dire, tuttavia, che lo Stato italiano si sta attivando per contrastare con sempre maggiore forza questa epidemia: la Conferenza Stato-Regioni del 13 febbraio scorso, infatti, ha espresso parere positivo sullo schema di decreto del ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo con il “Piano di intervento per il rilancio del settore agricolo e agroalimentare nei territori colpiti da Xylella”, che lascia quindi ben sperare un forte intervento in merito.

Insieme al calo della produzione nazionale di olive, ad aumentare è anche il rischio di contraffazioni, con prodotti stranieri venduti con il marchio del Made in Italy.  Le importazioni dall’estero, infatti, avrebbero visto già un aumento fino al 150%, come sta avvenendo per quanto riguarda gli arrivi dalla Tunisia.

“Per affrontare l’emergenza serve un intervento mirato per consentire ai produttori duramente colpiti dalle gelate di ripartire con un adeguato coordinamento istituzionale tra il livello regionale e quello nazionale” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che ha detto anche che “per rimanere competitivi e non essere condannati all’irrilevanza in un settore fondamentale per il Made in Italy deve partire al più presto il Piano Salva Olio, per rilanciare il settore con una strategia nazionale e investimenti adeguati, anche per realizzare nuovi impianti, così come è stato fatto da altri Paesi concorrenti”.

È necessario quindi attivarsi in maniera concreta per fronteggiare le diverse minacce che stanno colpendo un prodotto simbolo della produzione del nostro Paese: l’Italia resta comunque leader europeo, dal punto di vista qualitativo, dell’olio extravergine a denominazione (43 DOP e 4 IGP). Oltretutto, l’Italia mantiene anche il primato di varietà di olive, con 533 tipologie diverse, segnando un importantissimo bacino di biodiversità.

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