Vino: il Testo Unico adesso è legge
Il Testo Unico del vino è legge. Con l’approvazione alla Commissione Agricoltura della Camera il provvedimento, che racchiude in soli 90 articoli tutta la disciplina di riferimento per la produzione e la commercializzazione del vino (si stima oltre 4mila pagine di leggi e provvedimenti), dopo due anni di lavoro è finalmente realtà.
L’annuncio del Premier
“Abbiamo approvato il Testo Unico sul Vino. In una sola legge abbiamo semplificato tutte le norme del settore dopo anni di attesa. Un piccolo passo, forse. Ma il settore del vino e dell’agroalimentare ha potenzialità fantastiche. E come sapete noi scommettiamo moltissimo su questo”, scrive il premier Matteo Renzi nella sua E-News.
Le novità della normativa
Il testo unico del vino si concentra, come si legge nel comunicato del Mipaaf, su “un’operazione concreta di semplificazione di produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. Un’unica legge di riferimento per il settore con un impianto chiaro che favorisce i produttori e gli operatori del settore e che porta a uno snellimento burocratico molto importante”. Più certezza del diritto, meno contenziosi e un sistema di controlli migliore per la tutela di un settore chiave per l’agroalimentare italiano. Spazio all’innovazione con la possibilità di introdurre in etichetta sistemi di informazione al consumatore che sfruttino le nuove tecnologie contribuendo ad aumentare la trasparenza.
Tra le novità apportate dalla riforma è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici al fine di promuovere interventi di ripristino recupero e salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico. Importante innovazione anche nella tutela del prodotto contro la contraffazione. I controlli sulle imprese del settore vitivinicolo confluiscono nel registro unico dei controlli a prescindere se siano no imprese agricole.
Un taglio alla burocrazia atteso da anni. La reazione dei politici
“Finalmente diamo ai produttori di vino – ha commentato il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina – una sola legge di riferimento per il settore con 90 articoli che riassume tutta la normativa precedente. Un’operazione di semplificazione attesa da anni e che consente di tagliare la burocrazia, migliorare il sistema dei controlli, dare informazioni più trasparenti ai consumatori. Col Testo Unico possiamo contribuire a rafforzare la crescita di un settore che già oggi vale più di 14 miliardi di euro e con un export che supera i 5,5 miliardi”.
“La promessa di approvare il provvedimento entro l’anno è stata mantenuta – sottolinea il Vice Ministro Andrea Olivero – grazie all’impegno dei parlamentari e al confronto costruttivo con tutti gli attori della filiera. Adesso è il momento di sfruttare le disposizioni di rilancio e semplificazione della legge per dare risposte concrete a un mondo produttivo che merita la massima considerazione per i risultati realizzati e la sua forte incidenza nello sviluppo territoriale.”
“Col Testo Unico il nostro Paese è tra i primi al mondo a dotarsi di uno strumento organico per regolare il settore”. Queste le parole del presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Luca Sani (Pd) per l’approvazione del Testo Unico del vino. “La definizione del vino come patrimonio culturale nazionale – ha aggiunto Sani – apre la strada ad altre iniziative, anche di carattere legislativo, sul piano della formazione, della conoscenza e della valorizzazione delle produzioni e dei luoghi di origine. Con l’ok di Montecitorio diventa operativa una legge attesa da tutta la filiera, che ora ha la possibilità d’iniziare l’anno nuovo con regole inedite e semplificate. A partire dai primi adempimenti relativi alla corretta gestione per il mercato delle produzioni Dop e Igp, con la possibilità, ad esempio, di destinare il 20% della sovrapproduzione ad un altro vino Doc o Igt”.
Anche la senatrice Colomba Mongiello (Pd), membro della 9ª Commissione permanente – Agricoltura e produzione agroalimentare – plaude la nuova normativa. “Abbiamo ottenuto che il testo unico fosse approvato in Commissione per velocizzare la procedura e facilitare la discussione – ha dichiarato la Mongiello – il risultato è sotto gli occhi di tutti: l’intero Parlamento ha condiviso la necessità di semplificare la burocrazia per consentire alle imprese vitivinicole di occuparsi di più e meglio della produzione e non delle scartoffie.
“Il testo Unico del vino diventa legge e rappresenta una misura attesa dall’intero comparto – ha dichiarato il deputato Paolo Russo (FI), membro della Commissione Agricoltura della Camera – Si tratta di un provvedimento condivisibile nel merito perché favorisce la sburocratizzazione, anche se rimane un impianto pachidermico con troppi articoli (91) e con troppe pagine, addirittura 110. Avremmo, infatti, preferito meno commi e più principi generali con decreti attuativi affidati al Ministero”.
Regole più semplici per produrre, vendere, promuovere il vino
Il nuovo Testo Unico realizza un’ampia semplificazione burocratica in ambiti che vanno dalla produzione alla commercializzazione del vino, dalla tutela delle denominazioni di origine e delle menzioni tradizionali fino al sistema dei controlli e alla disciplina sanzionatoria. “Tutto questo favorire – spiegano al ministero per le Politiche agricole – più certezza del diritto, meno contenziosi e un sistema di controlli migliore per la tutela di un settore chiave dell’agroalimentare italiano”.
Novità sul fronte dei controlli e delle sanzioni
Importanti interventi di semplificazione sono previsti anche sul fronte dei controlli e delle sanzioni. Sul piano delle verifiche viene introdotto il principio del raccordo tra le diverse autorità che operano nel sistema dei controlli, si calcola circa 20 differenti soggetti dalla forza pubblica alle Asl fino agli enti di certificazione, che dovranno condividere i risultati dei propri controlli evitando duplicazioni nelle visite in cantina. Tutti i controlli sulle imprese vitivinicole dovranno infatti confluire nel Registro unico dei controlli (Ruci) a prescindere se siano o meno imprese agricole. Ma novità di rilievo saranno introdotte anche nel sistema sanzionatorio con l’introduzione del principio del “ravvedimento operoso” che consentirà di sanare con multe ridotte le irregolarità solo formali evitando così il rischio di incappare in ammende amministrative pesanti.
La reazione delle organizzazioni di settore
Le organizzazioni della filiera vitivinicola esprimono in una nota congiunta “piena soddisfazione per l’approvazione, in via definitiva alla Camera, del Testo unico della Vite e del Vino”. Si tratta di un provvedimento che porterà da subito numerose semplificazioni e facilitazioni per gli operatori, frutto – commentano Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Federvini, Unione Italiana Vini, Federdoc, Assoenologi – di un lavoro intenso durato anni, che ha visto impegnati tutti i gruppi parlamentari e le organizzazioni del settore vitivinicolo, uniti dal comune intento di semplificare, innovare e valorizzare un comparto strategico per il Made in Italy. Rivendichiamo con orgoglio che il nostro Paese è il primo che si e’ dotato di un unico strumento a livello europeo, in grado di conferire maggiore competitività alle nostre imprese. Attraverso un confronto costante e approfondito sul complesso quadro normativo di riferimento, si è giunti alla stesura di un unico testo di legge che contiene tutta la normativa che disciplina la materia vitivinicola, dal campo fino al consumatore, con disposizioni che vanno dai controlli alla tutela delle produzioni di qualità e alla riduzione dei costi a carico degli operatori”. Un Testo, dunque, che promette di dimezzare la burocrazia in un settore fondamentale per il Paese, fatturando oltre 14 miliardi di euro l’anno, di cui un terzo con l’export.
Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Federvini, Unione Italiana Vini, Federdoc, Assoenologi hanno espresso inoltre “un particolare ringraziamento, per l’impegno profuso, ai componenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, per il paziente lavoro di ascolto e di sintesi che ha portato avanti, in constante dialogo con i territori, affinché nel testo di legge trovassero spazio le diverse peculiarità e le tante ricchezze della viticoltura italiana. Un grazie anche al ministro Maurizio Martina e al viceministro Andrea Olivero per l’attenzione prestata al provvedimento che, in 90 articoli, riassume tutta la normativa precedente”.