giovedì, Novembre 21, 2024
Il nuovo logo De.Co. di Cerveteri
Cultura del Cibo

Via al marchio “Made in Cerveteri”

Arriva la Denominazione di origine comunale di Cerveteri. Nessuna scorciatoia per la DOC o la DOP ma solo un marchio che protegge la provenienza autentica da queste antiche terre ricche di storia. Sul logo c’è il magnifico cratere di Euphronios.

di Barbara Civinini

Dallo splendido cratere di Euphronios – capolavoro della ceramografia attica a figure rosse della fine del VI sec. a.C., destinato a contenere il vino temperato dei simposi – da poco tornato a casa, là dove l’antica terra lo aveva restituito, spuntano uno splendido grappolo d’uva dorata, delle spighe rigogliose e un ramo d’olivo. E’ il marchio della De.C.O., la Denominazione Comunale di Origine di Cerveteri, l’etrusca Cisra.

Non si tratta di una facile scorciatoia per ottenere i riconoscimenti DOP, DOC o IGP, ma piuttosto di un’operazione di marketing che lega i prodotti locali alla loro storia ricca di sapienza artigianale e di tradizioni che risalgono nel tempo fino al popolo degli etruschi che qui vissero per secoli lasciando un’impronta indelebile, come la cultura del banchetto e del simposio di cui Diodoro Siculo, citando Posidonio, ce ne restituisce l’atmosfera.

Ora i consumatori, con la De.C.O. di Cerveteri, potranno scegliere i prodotti di questa terra. Il Consiglio comunale, infatti, lo scorso ottobre ha approvato il suo regolamento. “Si tratta di un’opportunità per promuovere e sponsorizzare le micro tipicità locali”, afferma Riccardo Ferri, Assessore alle Politiche Agricole del Comune. “L’obiettivo è quello di promuovere il territorio attraverso le sue specificità produttive, salvaguardando il patrimonio culturale e le tradizioni locali. Per vedere riconosciuta la propria attività – spiega Ferri – è sufficiente iscriversi all’apposito Albo, presentando la domanda presso gli uffici comunali con un’adeguata documentazione”.

Sull’ammissibilità dell’iscrizione nel Registro della De.C.O. si pronuncerà un’apposita Commissione composta da un esperto del settore agroalimentare, uno di cultura e tradizione locale, un rappresentante dalla CIA, uno della Coldiretti, un funzionario comunale e il Comandante della Polizia Locale. Insomma, come afferma l’assessore, si tratta di un’operazione di marketing territoriale davvero importante, mirata a valorizzare non solo le grandi eccellenze produttive ed economiche della città, ma anche la storia e le tradizioni che da sempre rendono unica Cerveteri nel mondo.

Il marchio De.C.O. a uso collettivo ha già conquistato  più di 400 comuni,. Nel paniere delle denominazioni comunali, infatti, c’è una grande varietà di prodotti, dal panettone milanese alle arance di Reggio Calabria e la convivenza con il regime di qualità disciplinato dall’Unione europea non dovrebbe essere troppo complicata.

Intanto la petizione “Mangia originale, smaschera il tuo cibo” (Eat original! Unmask your food) promossa dalla Coldiretti per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti, a cui hanno aderito anche altre grandi organizzazioni europee – dal Fnsea, il maggior sindacato agricolo francese all’Ocu, la più grande associazione di consumatori spagnola – ha già superato il milione di firme. Adesso la palla passa a Bruxelles.

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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