Un nuovo TU per le piante officinali
Un nuovo Testo Unico, appena pubblicato in Gazzetta, ne regolamenta la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione.
Sono quasi 8 milioni gli italiani che fanno costante uso delle proprietà delle erbe officinali. Che sia per alleviare o curare alcune sintomatologie patogene, per sfruttarne i positivi e profumati effetti cosmetici o solo per arricchire con le innumerevoli proprietà nutraceutiche e aromatiche un gustoso piatto, le erbe rappresentano sempre più il rimedio o il benessere alternativo a cui fa ricorso una fascia sempre più ampia della popolazione.
Un settore che nonostante sia stato caratterizzato spesso per la spontaneità, nella sua diffusione e raccolta, sta attirando sempre più l’interesse dei coltivatori che vedono in questo comparto una buona possibilità per differenziare le proprie produzioni e puntare su coltivazioni particolarmente apprezzate dal pubblico, in grado di offrire anche migliori marginalità di guadagno.
A cercare di regolamentare il settore che trovava il suo principale punto di riferimento in una legge del 1931, un nuovo Testo Unico, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 giugno, che raggruppa e rende finalmente omogenea tutta la normativa del comparto.
Obiettivo centrale quello appunto di disciplinare la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione delle piante officinali, considerando queste attività a tutti gli effetti come agricole.
Viene inoltre introdotta l’istituzione dei registri varietali delle specie di piante officinali (categoria che include non solo quelle cosiddette medicinali, ma anche le aromatiche e da profumo, nonché alghe, funghi microscopici e licheni utilizzati per le medesime funzioni) nelle nei quali verranno elencate le erbe ammesse alla commercializzazione e stabilite le modalità e le condizioni per la certificazione delle sementi.
Il testo disciplina anche la raccolta spontanea, in modo da evitare il depauperamento delle aree a questa destinate e favorire poi una maggiore conoscenza delle zone, della flora e dell’ambiente in cui si sviluppano. Viene poi stabilito che le Regioni e gli enti preposti si adoperino velocemente per la strutturazione di piani di settore per lo sviluppo di una filiera integrata in questi ambiti, al fine di implementare il grande valore economico ed insieme ambientale rappresentato dagli operatori di questo comparto.
A tal fine potranno essere istituiti anche marchi finalizzati a certificare il rispetto di standard di qualità nella filiera delle piante officinali.