giovedì, Settembre 19, 2024
Unione europea

Un dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’UE

Si intitola “Una prospettiva condivisa per l’agricoltura e l’alimentazione in Europa” la relazione finale del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’Ue, messa a punto dal professor Peter Strohschneider, coordinatore del gruppo di lavoro composto da 29 membri attivo dal gennaio 2024. 

Si tratta di indicazioni (indirizzate alla Commissione europea, al Parlamento europeo, agli Stati membri e ai portatori di interessi) che dovrebbero guidare il lavoro della Commissione nella definizione di una visione per l’agricoltura e l’alimentazione, che sarà presentata nei primi 100 giorni del secondo mandato della Presidente von der Leyen.

Il mandato era stato quello di riflettere su quattro tematiche:

  • Come possiamo offrire ai nostri agricoltori e alle comunità rurali in cui vivono una prospettiva migliore, compreso un tenore di vita equo?
  • Come possiamo sostenere l’agricoltura entro i limiti del nostro pianeta e del suo ecosistema?
  • Come possiamo sfruttare meglio le immense opportunità offerte dalle conoscenze e dall’innovazione tecnologica?
  • Come possiamo promuovere un futuro luminoso e prospero per il sistema alimentare europeo in un mondo competitivo?

I risultati del lavoro, frutto della collaborazione tra portatori di interessi del settore agroalimentare europeo, della società civile, delle comunità rurali e del mondo accademico, indicano che è possibile costruire un consenso fra i referenti di tutta la filiera agroalimentare, anche in una fase di polarizzazione del dibattito pubblico sulle questioni agroalimentari.

Mantenere questo approccio, continuando nel contempo a promuovere il dialogo e la fiducia reciproca tra le diverse posizioni, può contribuire – secondo quanto indica la Commissione in un suo comunicato- a fornire soluzioni durature per rendere i sistemi agroalimentari dell’Ue competitivi, resilienti, diversificati e sostenibili. La Commissione valuterà pertanto attentamente le raccomandazioni contenute nella relazione che propongono di istituire una nuova piattaforma per riunire i soggetti del settore agroalimentare, della società civile e del mondo scientifico per continuare la riflessione sulle strategie volte a rendere i sistemi agroalimentari più sostenibili e resilienti.

La relazione indica che la produzione alimentare agricola costituisce un elemento essenziale della società europea e della sua sicurezza, e che la sua diversità rappresenta una risorsa significativa. I membri del dialogo strategico concordano sul fatto che gli aspetti della sostenibilità economica, ambientale e sociale nel settore agroalimentare possono rafforzarsi a vicenda, in particolare se sostenuti da misure politiche coerenti. Sottolineano inoltre il ruolo dei mercati, delle abitudini alimentari e dell’innovazione nel promuovere la sostenibilità.

Le raccomandazioni contenute nella relazione si articolano su cinque pilastri:

  • Lavorare insieme per un futuro sostenibile, resiliente e competitivo: questa sezione affronta la necessità di adeguare la PAC nel contesto dell’attuale transizione verso sistemi alimentari più sostenibili e competitivi, l’importanza di rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena del valore alimentare, l’accesso ai finanziamenti e il ruolo del commercio e delle norme internazionali.
  • Progredire verso sistemi agroalimentari sostenibili: le raccomandazioni formulate nell’ambito di questa sezione sottolineano l’importanza del sostegno e della promozione di pratiche agricole sostenibili, anche per quanto riguarda l’allevamento, e invitano a promuovere una maggiore consapevolezza per quanto riguarda il benessere degli animali e la responsabilizzazione dei consumatori, affinché optino per regimi alimentari sostenibili ed equilibrati.
  • Promuovere la resilienza trasformativa: alla luce dei crescenti rischi climatici ed economici, la relazione sottolinea la necessità di rafforzare gli strumenti di gestione dei rischi e la gestione delle crisi, nonché di preservare e gestire meglio i terreni agricoli, promuovere un’agricoltura resiliente alla carenza di risorse idriche e sviluppare approcci innovativi in materia di selezione vegetale.
  • Costruire un settore attraente e diversificato: l’importanza del ricambio generazionale e della parità di genere, nonché di zone rurali e sistemi agroalimentari dinamici è illustrata in dettaglio in questa sezione, compresa la necessità di tutelare i lavoratori.
  • Migliorare l’accesso alle conoscenze e all’innovazione e servirsene in modo più efficace: la conclusione delle raccomandazioni sottolinea il fatto che è necessario facilitare l’accesso alle conoscenze e alle competenze e che la digitalizzazione rappresenta un’opportunità.

Molto positivo il commento di 14 associazioni italiane ambientaliste, per il benessere animale, dell’agricoltura biologica e dell’agroecologia sulle conclusioni del Dialogo.

Associazione Italiana Agricoltura Biologica, Associazione italiana di agroecologia, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, CIWF Italia, FederBio, Greenpeace, ISDE, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia, Terra! e WWF Italia in un comunicato indicano che «Ora serve coerenza con le strategie del Green deal e con il futuro budget dell’Unione: una transizione agroecologica che veda uniti agricoltori e consumatori è necessaria e non più rimandabile, a beneficio di tutti, ambiente, animali, società e aziende». 

Per le associazioni un ruolo chiave va attribuito all’agricoltura biologica, che è riconosciuta come un modello di produzione agro-ecologico che già garantisce la protezione dell’ambiente e del clima, e come esempio di un sistema di produzione alimentare che concilia la protezione della natura e il reddito degli agricoltori.

«Il documento, inoltre, riconosce la centralità dei sistemi naturali per la sostenibilità ambientale a lungo termine, come da noi da sempre sostenuto con forza – continuano le 14 Associazioni- Per questo auspichiamo un aumento delle risorse economiche per finanziare iniziative per la protezione e il ripristino degli ecosistemi europei, ad iniziare dall’istituzione di un fondo per sostenere l’attuazione del Regolamento UE 2024/1991 sul ripristino della natura entrato in vigore il 18 agosto scorso».

In sostanza, il documento di raccomandazioni presentato dalle autorità europee dovrebbe essere la base per la costruzione della futura Politica agricola comune europea (Pac) post 2027, che dovrà dunque cambiare radicalmente ad iniziare dall’abbandono dei pagamenti diretti basati sulla superficie agricola utilizzata, come avviene oggi. Ma tutto questo non potrà accadere se non si accompagna la transizione a livello produttivo con un cambio dei consumi, ad iniziare dal riequilibrio delle diete verso una maggiore quantità di proteine di origine vegetale ed una sostanziale revisione della zootecnia intensiva, per garantire una maggiore sostenibilità ambientale e il benessere degli animali allevati.

«Il documento conclusivo del Dialogo Strategico rappresenta un buon punto di partenza per la nuova Legislatura europea, adesso la Commissione e il Parlamento dovranno dimostrare di essere capaci di tradurre in azioni concrete e coerenti i principi indicati a conclusione del processo partecipato con tutti gli attori sociali ed economici per guidare gli Stati membri dell’Unione, ma anche il resto del mondo, verso una giusta transizione ecologica dell’agricoltura in grado di contrastare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità» concludono le associazioni.

Autore

  • Silvia Gravili

    Nata nell’81, dopo la laurea magistrale conseguita con lode e un dottorato di ricerca su sviluppo territoriale, turismo, sostenibilità e valorizzazione dei prodotti tipici delle filiere agroalimentari e artigianali, si è specializzata in Social media management. Esperta di comunicazione istituzionale, relazioni pubbliche e comunicazione di sostenibilità, attualmente svolge la sua attività al CIHEAM, l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari.

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