Troppi gli incidenti causati da animali selvatici
L’ultima vittima nel piacentino. Secondo la Coldiretti i cinghiali in Italia sono ormai più di due milioni. Pareri molto diversi su come controllare il loro proliferare
Nuovo appello della Coldiretti ai rappresentanti dei Governi nazionale e regionali affinché si trovi una soluzione al problema del proliferare degli animali selvatici in tutto il nostro Paese.
Secondo la confederazione agricola, l’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime, è infatti “il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali presenti in Italia che ha superato abbondantemente i due milioni, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città mettendo a rischio la sicurezza sulle strade e intorno alle abitazioni con un drammatico bilancio di perdite di vite umane”.
La Coldiretti fa in particolare riferimento all’ultimo incidente avvenuto nel Piacentino sulla via Emilia Parmense tra Fiorenzuola e Alseno dove a perdere la vita è stato un 63enne alla guida di un’auto, per colpa di un cinghiale che avrebbe attraversato improvvisamente la strada.
“Purtroppo, è solo l’ultima di una lunga serie di morti e feriti. In Italia si stimano diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici che – spiega la Coldiretti – sempre più spesso si spingono nei centri abitati, con segnalazioni nei paesi e nelle grandi città oltre che nelle aree coltivate, da nord a sud del Paese”.
Gli animali selvatici “distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali ma a preoccupare – ricorda la Coldiretti – sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Un pericolo denunciato recentemente dalla stessa virologa Ilaria Capua che ha parlato del rischio effetto domino se oltre al coronavirus la peste suina passasse in Italia dagli animali selvatici a quelli allevati”.
“La proliferazione senza freni dei cinghiali – sostiene la Coldiretti – sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico”.
Secondo l’indagine Coldiretti oltre otto italiani su 10 (l’81%) pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. Una soluzione che però viene contestata da gran parte delle associazioni animaliste e ambientaliste, che chiedono vengano utilizzati metodi di controllo meno cruenti, già ampiamente sperimentati sia in alcune zone d’Italia sia all’estero.