Torna la Giornata europea del biologico: l’UE celebra l’agricoltura amica dell’ambiente
Il primo giorno d’autunno, come ogni anno, eventi e incontri per sensibilizzare sui benefici del ‘bio’ dal punto di vista aspetto ambientale, sociale, della salute ed economico
Anche quest’anno si celebra in tutta Europa la “Giornata europea del biologico”, promossa dall’ IFOAM Organics Europe, la Federazione dei Movimenti europei per l’agricoltura biologica, e lanciata ufficialmente nel 2021 da Parlamento europeo, Commissione e Consiglio dell’Unione europea.
La data non è casuale: il 23 settembre è stato scelto perché coincide con l’equinozio d’autunno, il momento in cui giorno e notte presentano all’incirca la stessa lunghezza: un modo per ricordare l’equilibrio indispensabile quando si lavora a contatto con la natura.
Tra incontri, proiezioni di film e aperitivi a base di prodotti bio, ogni città ha scelto il proprio modo di fermarsi a riflettere su numeri e impatti di un settore in forte crescita: sono quasi 420.000 i produttori in tutta l’Ue, con vendite al dettaglio che, sempre nella Ue, raggiungono i 45 miliardi di euro.
Lo stemma degli EU Organic Awards
Tra le manifestazioni proposte anche la consegna degli EU Organic Awards, i “Premi Ue per il biologico” che mirano a riconoscere l’eccellenza nel bio e a premiare i diversi attori che hanno sviluppato un progetto eccellente, innovativo, sostenibile e stimolante che produce un reale valore aggiunto per la produzione e il consumo di prodotti biologici. Sette le categorie di gara previste:
- Miglior agricoltore biologico (donna e uomo)
- Migliore regione biologica
- Migliore città biologica
- Miglior “biodistretto” biologico
- Migliore PMI di trasformazione di alimenti biologici
- Miglior rivenditore di alimenti biologici
- Miglior ristorante/servizio alimentare biologico
Quest’anno sono tre gli italiani finalisti: il primo è Gianpaolo Mancini , dalla provincia di Salerno, in corsa per la categoria “miglior agricoltore biologico (uomo)”; poi c’è il Distretto del Cibo Monregalese di Cuneo, in lizza per la categoria miglior “bio-distretto”; e la “Gino Girolomoni Cooperativa Agricola” di Isola del Piano (Marche), che corre come migliore piccola e media impresa di trasformazione alimentare biologica.
Il 23 settembre è però ogni anno anche l’occasione per valutare i progressi verso l’obiettivo del 25% di terreni coltivati biologicamente che la Commissione europea, con il suo Green Deal, ha proposto di raggiungere entro il 2030. E un momento per valutare suggerimenti e richieste dei consumatori, che sono sempre più attenti ad alimenti prodotti nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, per sensibilizzare sui benefici apportati dalle produzioni bio e sulle loro caratteristiche, per coinvolgere produttori e filiera nella messa a punto di nuovi obiettivi per il futuro.
Janusz Wojciechowski, Commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, dopo il lancio della prima Giornata aveva espresso la sua soddisfazione con queste parole: «Oggi celebriamo la produzione biologica, un tipo di agricoltura sostenibile in cui la produzione alimentare avviene in armonia con la natura, la biodiversità e il benessere degli animali. Sono lieto che insieme al Parlamento europeo, al Consiglio e agli attori chiave di questo settore possiamo lanciare questa giornata annuale dell’Ue sul biologico, una grande opportunità per aumentare la consapevolezza della produzione biologica e promuovere il ruolo chiave che svolge nella transizione verso la sostenibilità dei sistemi alimentari».
La celebrazione annuale è a corollario del “Piano d’azione europeo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica” , adottato dalla Commissione nel marzo del 2021: una strategia che molti Paesi, tra cui l’Italia, hanno fatto propria elaborando Piani d’azione nazionali. Il Piano italiano non solo cerca di stimolare gli agricoltori a produrre biologicamente, ma vuole stimolare la domanda di prodotti bio da parte dei consumatori e accrescere la loro consapevolezza sulle caratteristiche e i benefici della produzione biologica.
«Il biologico è parte della soluzione alle sfide che l’agricoltura europea deve affrontare oggi – sottolinea in un suo comunicato AssoBio, l’associazione nazionale delle imprese di produzione, trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici e naturali: è un settore caratterizzato da crescita e resilienza ed è anche l’unico sistema di produzione alimentare sostenibile legalmente definito e certificato».
In effetti, oltre ai benefici ambientali – come il potenziamento della biodiversità, il sequestro del carbonio e la promozione della salute del suolo – l’agricoltura biologica apporta sostanziali vantaggi socioeconomici come la rivitalizzazione delle economie rurali, la creazione di posti di lavoro e la promozione di stili di vita più sani.
La FAO, ad esempio, ha confermato che uno spostamento del 10% della domanda dall’agricoltura convenzionale a quella biologica porterebbe ad un saldo netto di quasi 44.000 posti di lavoro: un impatto essenziale per stimolare l’occupazione nelle zone rurali e per rivitalizzarne le economie in tutta Europa. Ed economie rurali più solide si tradurrebbero in una maggiore sicurezza alimentare, proteggendo l’Europa dagli shock geopolitici che incidono sulla domanda e sull’offerta alimentare.