sabato, Settembre 21, 2024
AgricolturaUnione europea

Torna la Giornata europea del biologico: l’UE celebra l’agricoltura amica dell’ambiente  

Anche quest’anno si celebra in tutta Europa la “Giornata europea del biologico”, promossa dall’ IFOAM Organics Europe, la Federazione dei Movimenti europei per l’agricoltura biologica, e lanciata ufficialmente nel 2021 da Parlamento europeo, Commissione e Consiglio dell’Unione europea.

La data non è casuale: il 23 settembre è stato scelto perché coincide con l’equinozio d’autunno, il momento in cui giorno e notte presentano all’incirca la stessa lunghezza: un modo per ricordare l’equilibrio indispensabile quando si lavora a contatto con la natura. 

Tra incontriproiezioni di film e aperitivi a base di prodotti bio, ogni città ha scelto il proprio modo di fermarsi a riflettere su numeri e impatti di un settore in forte crescita: sono quasi 420.000 i produttori in tutta l’Ue, con vendite al dettaglio che, sempre nella Ue, raggiungono i 45 miliardi di euro.

Lo stemma degli EU Organic Awards

Tra le manifestazioni proposte anche la consegna degli EU Organic Awardsi “Premi Ue per il biologico” che mirano a riconoscere l’eccellenza nel bio e a premiare i diversi attori che hanno sviluppato un progetto eccellente, innovativo, sostenibile e stimolante che produce un reale valore aggiunto per la produzione e il consumo di prodotti biologici. Sette le categorie di gara previste:

  • Miglior agricoltore biologico (donna e uomo)
  • Migliore regione biologica
  • Migliore città biologica
  • Miglior “biodistretto” biologico
  • Migliore PMI di trasformazione di alimenti biologici
  • Miglior rivenditore di alimenti biologici
  • Miglior ristorante/servizio alimentare biologico

Quest’anno sono tre gli italiani finalisti: il primo è Gianpaolo Mancini , dalla provincia di Salerno, in corsa per la categoria “miglior agricoltore biologico (uomo)”; poi c’è il Distretto del Cibo Monregalese di Cuneo, in lizza per la categoria miglior “bio-distretto”; e la “Gino Girolomoni Cooperativa Agricola” di Isola del Piano (Marche), che corre come migliore piccola e media impresa di trasformazione alimentare biologica.

Il 23 settembre è però ogni anno anche l’occasione per valutare i progressi verso l’obiettivo del 25% di terreni coltivati biologicamente che la Commissione europea, con il suo Green Deal, ha proposto di raggiungere entro il 2030. E un momento per valutare suggerimenti e richieste dei consumatori, che sono sempre più attenti ad alimenti prodotti nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, per sensibilizzare sui benefici apportati dalle produzioni bio e sulle loro caratteristiche, per coinvolgere produttori e filiera nella messa a punto di nuovi obiettivi per il futuro.

Janusz Wojciechowski, Commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, dopo il lancio della prima Giornata aveva espresso la sua soddisfazione con queste parole: «Oggi celebriamo la produzione biologica, un tipo di agricoltura sostenibile in cui la produzione alimentare avviene in armonia con la natura, la biodiversità e il benessere degli animali. Sono lieto che insieme al Parlamento europeo, al Consiglio e agli attori chiave di questo settore possiamo lanciare questa giornata annuale dell’Ue sul biologico, una grande opportunità per aumentare la consapevolezza della produzione biologica e promuovere il ruolo chiave che svolge nella transizione verso la sostenibilità dei sistemi alimentari». 

La celebrazione annuale è a corollario del “Piano d’azione europeo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica” , adottato dalla Commissione nel marzo del 2021: una strategia che molti Paesi, tra cui l’Italia, hanno fatto propria elaborando Piani d’azione nazionali. Il Piano italiano non solo cerca di stimolare gli agricoltori a produrre biologicamente, ma vuole stimolare la domanda di prodotti bio da parte dei consumatori e accrescere la loro consapevolezza sulle caratteristiche e i benefici della produzione biologica.

«Il biologico è parte della soluzione alle sfide che l’agricoltura europea deve affrontare oggi –  sottolinea in un suo comunicato AssoBio, l’associazione nazionale delle imprese di produzione, trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici e naturali: è un settore caratterizzato da crescita e resilienza ed è anche l’unico sistema di produzione alimentare sostenibile legalmente definito e certificato».

In effetti, oltre ai benefici ambientali – come il potenziamento della biodiversità, il sequestro del carbonio e la promozione della salute del suolo – l’agricoltura biologica apporta sostanziali vantaggi socioeconomici come la rivitalizzazione delle economie rurali, la creazione di posti di lavoro e la promozione di stili di vita più sani. 

La FAO, ad esempio, ha confermato che uno spostamento del 10% della domanda dall’agricoltura convenzionale a quella biologica porterebbe ad un saldo netto di quasi 44.000 posti di lavoro: un impatto essenziale per stimolare l’occupazione nelle zone rurali e per rivitalizzarne le economie in tutta Europa. Ed economie rurali più solide si tradurrebbero in una maggiore sicurezza alimentare, proteggendo l’Europa dagli shock geopolitici che incidono sulla domanda e sull’offerta alimentare.

Autore

  • Silvia Gravili

    Nata nell’81, dopo la laurea magistrale conseguita con lode e un dottorato di ricerca su sviluppo territoriale, turismo, sostenibilità e valorizzazione dei prodotti tipici delle filiere agroalimentari e artigianali, si è specializzata in Social media management. Esperta di comunicazione istituzionale, relazioni pubbliche e comunicazione di sostenibilità, attualmente svolge la sua attività al CIHEAM, l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari.

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