The Ocean Cleanup e AWS: alleanza tecnologica per ripulire gli oceani
AI e cloud per mappare i rifiuti e salvare la fauna marina: nasce la “navigazione della plastica”
Un futuro con oceani più puliti e fauna marina protetta sembra più vicino grazie alla collaborazione tra The Ocean Cleanup e Amazon Web Services (AWS). L’organizzazione non profit olandese, fondata da Boyan Slat, ha annunciato una partnership strategica con AWS per utilizzare intelligenza artificiale, machine learning e cloud computing nella lotta contro l’inquinamento plastico marino.
Al centro del progetto c’è l’obiettivo ambizioso di rimuovere il 90% della plastica galleggiante dagli oceani entro il 2040, partendo dal famigerato Great Pacific Garbage Patch (GPGP), la più grande “isola di plastica” al mondo, che minaccia l’equilibrio climatico e la biodiversità.
Secondo l’ultima ricerca condotta da The Ocean Cleanup, il GPGP riduce la capacità dell’oceano di regolare il clima e rappresenta una minaccia crescente per la vita marina. “L’inquinamento da plastica è una delle sfide ambientali più urgenti del nostro tempo,” ha dichiarato Werner Vogels, CTO di Amazon. “Questa collaborazione dimostra come il cloud computing avanzato e l’AI possano trasformare i dati oceanici in azioni concrete”.
Una “navigazione della plastica”
Grazie al supporto tecnologico di AWS, The Ocean Cleanup svilupperà un sistema predittivo di rilevamento e tracciamento dei rifiuti plastici in mare. L’infrastruttura si basa su una rete di sensori IoT, droni, boe galleggianti e satelliti, combinati con potenti modelli di calcolo predittivo. In pratica, nascerà una vera e propria “navigazione della plastica”, in grado di calcolare il movimento dei detriti e guidare le navi verso le aree a più alta densità.
“Con la tecnologia di AWS possiamo localizzare meglio i punti critici, ottimizzare le operazioni di raccolta e garantire la protezione degli ecosistemi marini,” ha dichiarato Boyan Slat, CEO e fondatore di The Ocean Cleanup. “Questo ci permetterà di raggiungere il nostro obiettivo: ripulire gli oceani su scala globale.”
Meno osservatori umani, più AI per salvare la fauna
La collaborazione punta anche a ridurre la necessità di Protected Species Observers, ovvero operatori umani che monitorano la fauna marina durante le operazioni di pulizia. I nuovi sistemi AI, infatti, consentiranno il rilevamento automatico della presenza di specie protette, abbattendo i costi operativi e permettendo di reinvestire le risorse direttamente nella rimozione dei rifiuti.
Il progetto si fonda su due pilastri principali:
- Sviluppo di un sistema AI avanzato per il rilevamento e la modellazione dei movimenti dei detriti plastici.
- Implementazione di un’infrastruttura cloud per il monitoraggio e la salvaguardia della fauna marina.
Fino a oggi, The Ocean Cleanup ha raccolto oltre 29 milioni di chilogrammi di rifiuti plastici in tutto il mondo. Ma secondo i fondatori, l’impiego delle nuove tecnologie consentirà un’accelerazione decisiva.
Un modello per affrontare le crisi ambientali
AWS e The Ocean Cleanup prevedono di estendere questa strategia ad altri progetti ambientali, dimostrando come le tecnologie digitali possano diventare leve concrete per la sostenibilità globale. “Stiamo creando un modello replicabile per affrontare una delle più gravi emergenze del nostro tempo”, ha ribadito Slat.