giovedì, Novembre 21, 2024
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Terremoto: Coldiretti, 3000 stalle e aziende sepolte da neve

Secondo ‘organizzazione agricola ci sono serie difficoltà a garantire l’alimentazione degli animali e da giorni si è costretti a gettare tonnellate di latte per l’impossibilità di consegnare i prodotti

Sotto oltre due metri di neve, senza luce e tormentati continuamente dalle scosse di terremoto. Amatrice, Accumoli, Capitignano, Montereale, Campotosto, Cittareale, Cagnano Amiterno, Borbona, Barate, Pizzoli, Crognaleto, Posta, Campotosto e Cortino. Borghi dell’Italia centrale che da due giorni sono nella tenaglia di terremoto e bufera di neve.

Paesi isolati, manca energia elettrica sia nelle Marche che in Abruzzo molti abitanti, in particolare nei Comuni del cratere sismico, hanno scelto di dormire nelle strutture riaperte dai comuni stessi. Ma sono ancora moltissime le frazioni isolate dalla neve, anche se ora sono in azione i mezzi spartineve e di soccorso. Oltre all’energia elettrica mancano cibi, benzina ed è difficile anche fare una telefonata.

In mattinata il premier Gentiloni ha sollecitato Enel e Terna a ripristinare le utenze elettriche: “C’é un sforzo in corso, molto intenso, ma chiedo di moltiplicarlo, con l’obiettivo entro oggi di eliminare del tutto le interruzioni dell’energia elettrica nelle Marche e ridurle considerevolmente in Abruzzo”.

LA SITUAZIONE AD AMATRICE. Sta tornando alla quasi normalità la situazione ad Amatrice. Oggi tutte le frazioni rimaste isolate ieri sono state raggiunge dai soccorritori. Le turbine, chieste ieri al governo dal sindaco del borgo, Sergio Pirozzi, sono arrivate e stanno svolgendo il loro lavoro. “Stiamo bene – dice il primo cittadino – anche questa la stiamo superando”.

ARQUATA, RISCHIO CEDIMENTI CONTAINER PER LA NEVE.  Gli accumuli di neve sui tetti dei moduli abitativi e l’assenza dell’energia elettrica per far funzionare le attrezzature che faciliterebbero lo sgombero della neve stessa fa crescere il rischio di cedimenti strutturali nella zona di Arquata del Tronto. Anche su questo fronte, segnalato dai Carabinieri Forestali, stanno lavorando uomini e mezzi (frese a turbina, automezzi pesanti con lama sgombraneve) delle colonne mobili provenienti da varie regioni. La stessa emergenza accumuli neve interessa le tensostrutture che, sempre per la mancanza di corrente elettrica, non possono essere sgonfiate di quel tanto necessario a liberarle almeno di una parte dell’ammasso di neve che le ricopre.

CAMPOTOSTO.  Nel borgo in provincia de L’Aquila, uno degli epicentri del sisma ieri è stato travolto un uomo da una slavina. Risulta ancora ufficialmente disperso. Tratto in salvo, invece, un uomo di origine indiana. Si era rifugiato sotto il tetto di una capannone pericolante. E’ stato recuperato da una squadra di soccorritori del soccorso alpino della Guardia di Finanza che stamattina ha raggiunto la zona con gli sci.

L’AQUILA. 2000 persone hanno dormito nel centro di accoglienza. Scuole chiuse fino a dopodomani L’attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale dell’Aquila resteranno sospese anche domani e dopodomani. Lo prevede un’ordinanza del sindaco Massimo Cialente, in considerazione della necessità di effettuare accurati sopralluoghi sugli edifici scolastici in seguito alle scosse di terremoto che si sono verificate ieri nella zona di Montereale. Oggi, intanto, i tecnici comunali stanno effettuando dei controlli sugli stabili che ospitano le sedi comunali, in vista della riapertura di domani, dopo che il Prefetto Giuseppe Linardi aveva disposto la chiusura di tutti gli uffici pubblici della provincia dell’Aquila per ieri e oggi. Il Centro operativo comunale (Coc) ha stimato che circa 2000 persone hanno dormito stanotte nei 23 centri di accoglienza che l’amministrazione comunale ha messo a disposizione per coloro che, in seguito al sisma di ieri, non hanno voluto rimanere nelle loro abitazioni. Cinque di questi sono al completo.

AZIENDE AGRICOLE IN GINOCCHIO.  Stando al monitoraggio di Coldiretti sugli effetti congiunti delle nuove scosse sismiche e della neve, sono circa tremila le aziende agricole e le stalle sepolte dalla neve nelle aree colpite dal terremoto, dove si contano “casi di isolamento, nuovi crolli, decine di mucche e pecore morte e ferite, difficoltà per garantire l’alimentazione degli animali ma anche per le consegne con tonnellate di latte che da giorni si è costretti a gettare”.

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