giovedì, Novembre 21, 2024
AgricolturaAmbiente

Acqua. Possibili rincari in bolletta per gli investimenti

stati generali delle acque puliteIl nostro sistema idrico – inteso come sistema di distribuzione, scarico e depurazione delle  acque –   risulta piuttosto malconcio,  vecchio e con scarsa manutenzione.  Inoltre mentre sul territorio nazionale stenta a configurarsi un quadro unificato sulla precisa estensione e sull’esatto collocamento della rete delle nostre acque, generando un quadro di imbarazzante incertezza, chi non appare assolutamente incerta è Bruxelles. Infatti i dati, anche se spesso frammentati,  di cui  è in possesso l’Unione europea sono stati sufficienti per far decidere procedure di infrazioni pesantissime per il nostro Paese.  Al momento sono calcolate in 485 milioni di euro ogni anno, che scatteranno a partire dal prossimo 2016.  La mancanza  per i cittadini italiani di una rete che permetta a tutti un adeguato approvvigionamento di acqua potabile, di una rete fognaria e di un sistema di depurazione per gli scarichi che preservi l’ambiente e le stesse acque,  è stata infatti considerata inaccettabile dalla Ue.  E purtroppo la responsabilità di queste multe coinvolge in un meccanismo di virtuosismo rovesciato quasi tutte le Regioni:  66 milioni di euro sono “colpa” del Friuli Venezia Giulia, 74 milioni della Lombardia, 38  della Calabria, 11 milioni delle Marche, solo per fare alcuni esempi.  E per quanto consistenti,  queste multe nei prossimi anni potrebbero essere forse anche superiori, quando la raccolta dei dati dal territorio assumerà una maggiore trasparenza.  Gli sprechi in questo settore farebbero poi rabbrividire qualsiasi Paese, non solo se desertico: per l’acqua potabile le perdite in Italia sfiorano infatti  il 37%. Fatto sta che per cercare di racimolare una parte degli investimenti necessari per ammodernare l’infrastruttura, gli italiani quest’anno hanno avuto un rincaro medio del 5% direttamente in tariffa. Questo, come sottolineato dal presidente di AEEGSI (l’Autority per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico), Guido Bortoni, ha permesso però di mettere a disposizione circa un miliardo e trecento milioni per le opere. Altre disponibilità, per cercare di contemperare l’aumento delle tariffe,  sono state individuate nel Collegato ambientale (le misure  appena approvate dal Parlamento per un miglior uso delle risorse ambientali) e dalle disponibilità offerte dallo Sblocca Italia. stati generali acque pulite_galletti_dangelis_tozzi Come sottolineato dal ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, a margine della conferenza organizzata a Roma da #italiasicura  sullo Stato delle Acque Pulite , “i soldi ci sono, è un problema di progettazione degli interventi da eseguire e di azioni”. “Perdiamo occasioni importanti di sviluppo – ha proseguito Galletti –  e il grido di allarme di oggi è proprio legato alla necessità di questo intervento. Comuni e Regioni debbono accelerare il loro impegno in questo senso”.

Erasmo D’Angelis, coordinatore dell’unità di intervento di Palazzo Chigi per il dissesto idrogeologico,  ha poi sottolineato  la necessità di maggiori fondi per questo settore. Considerate le necessarie politiche di spending review,  questi dovrebbero essere assorbiti, pur con le garanzie per le fasce sociali più deboli,  direttamente dallo stesso consumatore. Per assicurare il riammodernamento ed insieme la corretta manutenzione di tutte le infrastrutture idriche la cifra che viene indicata da D’Angelis è quella di circa 50 euro ad abitante. Al momento in tariffa questa voce incide per circa 30 euro, mentre Federutility indica in 80 euro quella ottimale. Senza un sostegno pubblico, immaginare quindi rincari eccezionali in bolletta non è mera utopia.

Ma se principalmente è stato l’immobilismo l’elemento che ha condizionato da sempre questo comparto, che sembra svegliarsi solo a seguito di sollecitazione sovranazionale (le famose multe Ue),  può sorgere il dubbio che i rincari in bolletta (a parte aumentare il flusso di cassa, che come sottolineato da Lars Andwandeter, responsabile per la BEI,  è l’elemento che più interessa i gestori privati) se non adeguatamente monitorati poco produrranno sull’effettivo ammodernamento della rete.

Intanto per cercare di migliorare almeno un po’ la trasparenza di questo settore ed offrire al cittadino una visione un po’ più aggregata del nostro sistema idrico,  il Governo ha attivato un nuovo portale interamente dedicato al sistema delle acque:  http://www.acqua.gov.it/

 

Cristiana Persia

 

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