lunedì, Febbraio 24, 2025
Arte e Cultura

Spazio e tempo della parola tra memoria e futuro

Venerdì 21 febbraio l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana ha celebrato il suo centenario alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella mattinata, mentre nel pomeriggio ha accolto il pubblico nei suoi rinnovati spazi espositivi.

Come ha dichiarato il neo presidente Carlo Maria Ossola – nominato alla guida dell’Istituto nel 2024 – nella sua intervista a Bottega Italiana, l’Istituto nacque cento anni fa quale progetto culturale nazionale con l’intento, tra le altre cose, di formare una classe dirigente che avesse punti di riferimento comuni. Un luogo in cui mettere a disposizione del Paese la «selezione, sintesi e formulazione dei saperi in modo che la loro lettura divenisse esperienza e non solo archiviazione certificata». Il compito primario dell’Istituto – continua Ossola – è ancora quello di «sceverare tra i dati e ricomporre i saperi» e, citando Tommaso Garzoni, ci ricorda che un reale sapere enciclopedico costruisce uno spazio in cui tutti possono convergere, mettendo a fattore comune il proprio bagaglio di esperienze, conoscenze e individualità.

L’Istituto della Enciclopedia Italiana è un caleidoscopio di progetti, che vede appunto le radici nel passato, lo sguardo attento al presente, ma egualmente è proiettato nel futuro. Tra gli strumenti di divulgazione del sapere non si può quindi non ricordare il sito Treccani.it (nato nel 1996), tra i siti in lingua italiana più visitati al mondo e principale punto di consultazione digitale del vasto patrimonio culturale raccolto dall’Istituto nei suoi cento anni di vita, fornendo così un osservatorio approfondito e critico sul mondo. Dal 2024 questo “hub culturale”è navigabile anche grazie a un’app, fornita di una interfaccia intuitiva e personalizzabile. Tra le progettualità dell’Istituto ricordiamo anche Edulia, il portale della Treccani rivolto a studenti, docenti e giovani professionisti e l’adesione al programma Changes, che vede l’Istituto impegnato in due dei nove spoke in cui si articola il programma: Creativity and Intangibile Cultural Heritage (spoke 2) e Digital Libraries, Archives and Philology (spoke 3). In particolare lo spoke 2 vedrà l’Istituto impegnato in un ambito che ci è particolarmente caro: “la valorizzazione del patrimonio enogastronomico italiano in Italia e all’estero”. Nell’intento poi di condividere il proprio patrimonio di cultura con un pubblico sempre più vasto, l’Istituto ha scelto di estendere i suoi canal di distribuzione anche a un progetto di libreria, che si affaccia su largo Argentina e che oggi offre un catalogo di oltre 120 titoli di saggistica, disponibili in diversi formati agili e a prezzi accessibili.

Ma tornado allo spazio espositivo visitabile gratuitamente di Palazzo Treccani, questo si presenta come un progetto in fieri con una mostra itinerante e implementabile, che mira infatti ad arricchirsi nel tempo di nuovi contenuti e nuovi ambienti multimediali. Lo spazio rientra nel programma Treccani Arte, il ramo sorto nel 2018 e interamente dedicato all’arte contemporanea. L’ambiente di circa 300 metri quadrati armonizza perfettamente l’antico architettonico rinascimentale con le opere del contemporaneo che ospita in uno spazio “aperto, poliforme e polifonico”, che permette di ripercorrere la storia centenaria dell’Istituto: descrivendo la Treccani di oggi e immaginando la Treccani del futuro. Come riporta la didascalia delle sale, la denominazione delle istallazioni ambientali è ispirata agli spazi dei palazzi storici, come quello che appunto ospita la prima tappa del progetto, Palazzo Mattei di Paganica, sede storica dell’Istituto dal 1927. Il nome dell’edificio, di pregiata fattura architettonica, si deve alla famiglia che lo abitò dalla seconda metà del XV secolo in poi, stabilendosi nel luogo dove era stato costruito in età romana (fra il 19 e il 13 a.C.) il Teatro d Balbo (uno dei primissimi teatri in muratura dalla capienza di oltre settemila posti), monumento i cui resti sono ancora visibili nel sito archeologico limitrofo e nel piano terra del palazzo.

Tra i diversi ambienti destinati a spazio espositivo c’è la “Galleria Treccani”, che ospita una libreria fuori scala per mettere “in scena” la storia dell’Istituto: qui volumi di grande formato presentano titoli che richiamano opere, progetti, personaggi, luoghi e momenti significativi della storia centenaria della Treccani. Il pubblico si immerge in una libreria interattiva, che offre la possibilità di approfondire temi specifici grazie a una moltitudine di materiali testuali, iconografici e audiovisivi: le enciclopedie, i libri d’arte, l’innovazione digitale, la valorizzazione della lingua italiana nel tempo e le numerose iniziative dell’ultimo decennio che hanno ampliato l’attività e prospettiva progettuale dell’Istituto per proiettarlo nel futuro.

Negli spazi espositivi ci accolgono una moltitudine di materiali: testi, immagini, video e pubblicazioni editoriali, oggetti e opere d’arte, che ci offrono un racconto, probabilmente non esaustivo, ma evocativo dell’universo Treccani e stimolano la partecipazione attenta e attiva dei visitatori. Tra le opere editoriali esposte siamo stati incuriositi dalle due riproduzioni in facsimile (uno dei filoni editoriali in cui l’Istituto si è specializzato negli anni) di opere editoriali del XV e XVI secolo, quale Le devisement dou monde, che riproduce un manoscritto realizzato probabilmente intorno al 1500 nell’entourage del re Luigi XII di Francia, con un ricco apparato iconografico, che illustra viaggi dal Polo alle “mirabolanti” storie d’Oriente. Tra le opere esposte QR-Code Possession di Michelangelo Pistoletto, già presente nella mostra del 2024.

Nella serata inaugurale di venerdì, infine, lo spazio espositivo interno si è esteso e “proiettato” all’esterno con un video mapping a loop realizzato sulla facciata di Palazzo Mattei di Paganica, con immagini, suoni e colori che hanno catturato e trattenuto lo sguardo del pubblico presente.

Nell’occasione del centenario, l’Istituto ha scelto cento parole (una per ogni anno, dal 1925 al 2025), per rappresentare lo spirito dei tempi, perché le parole – come qualcuno ha detto – hanno le radici nel passato, ci permettono di leggere il presente e di volare nel futuro. Il ruolo dell’Istituto diventa così essenziale ancor più nel fragile, confuso, caotico e frammentato contesto culturale attuale, in cui la inesorabile perdita della memoria culturale diffonde “nuove povertà” generando “non luoghi” spazio-temporali. In questi “non luoghi” – fisici e digitali – ci si può solo smarrire in estraneità generate dal soverchiare degli stimoli assordanti a cui siamo sottoposti in ogni momento del quotidiano. La parola – citando ancora Ossola – è invece «incessante incontro tra interrogazione ed ascolto; ogni parola “autentica” assorbe in sé un po’ del rumore che ci circonda e, come dicevano gli antichi, la perfetta armonia delle sfere che governano l’universo, è il silenzio».

Autore

  • Paola Sarcina

    Laureata con il massimo dei voti in Lettere moderne e musicologia all’Università Tor Vergata di Roma. Presidente dell’associazione culturale Music Theatre International-M.Th.I. ETS, ideatore e direttore del festival internazionale Cerealia. Professionista senior esperta nel project management delle arti e della cultura, in social change management, intercultural dialogue and community building. Pubblicista e docente, cantante e performer, drammaturgo e regista teatrale.

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