SENTENZA GREEN HILL. LAV: MINISTRO E REGIONI INTERVENGANO SULL’IZS DI BRESCIA
La LAV torna sulla recente sentenza di condanna dell’allevamento Green Hill di Montichiari (Brescia) per violazione del Codice penale contro maltrattamenti e uccisioni di animali, sollevando formalmente al Ministro della Salute e ai Presidenti delle Regioni Lombardia, Maroni, ed Emilia Romagna, Bonaccini, le responsabilità dell’I.Z.S. l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, da loro finanziato. L’associazione chiede un’inchiesta di Ministero e Regioni sull’operato dell’Istituto, considerato che l’Istituto ha sempre certificato la correttezza di quanto avveniva nell’allevamento di beagle per la sperimentazione, e che il direttore si è assunto la responsabilità di firmare i resoconti delle ispezioni pur non essendo mai entrato nell’allevamento, come ha lui stesso ammesso in un interrogatorio, emerso nel dibattimento processuale. Il direttore dell’I.Z.S. bresciano ha inoltre dichiarato che l’uccisione di animali di proprietà non è un reato, ignorando quanto previsto dalla Legge 189/2004, che ha introdotto il delitto di maltrattamento e uccisione di animale nel codice penale, condotta, quest’ultima, non rimettibile alla discrezionalità del proprietario.
La LAV chiede anche il trasferimento ad altra sede dei Centri di referenza del Ministero sul benessere animale e i metodi alternativi alla sperimentazione su animali, condotti proprio nell’I.Z.S. bresciano: “quale può essere la credibilità dell’Istituto di fronte alla inequivocabile sentenza del Tribunale di Brescia – si domanda la LAV – visto peraltro l’assenza di risultati dei suoi Centri di Referenza istituiti dal Ministero della Salute proprio sui due temi che sono stati calpestati nell’allevamento di Montichiari, a pochi chilometri dalla sede dell’I.Z.S.”. Al Ministro della Salute ha formalizzato queste richieste in un’interrogazione l’on.Michela Vittoria Brambilla di Forza Italia. Questa si aggiunge a quelle già presentate su altri aspetti della sentenza del 23 gennaio scorso dai deputati M5S Gagnarli e Bernini e dalle senatrici Pd Amati, Valentini, Granaiola, Cirinnà, Mattesini.