sabato, Novembre 23, 2024
New Delhi: Vehicles ply on smog covered Rajpath in New Delhi on Saturday. PTI Photo by Manvender Vashist(PTI11_5_2016_000153B)
Ambiente

Sempre più preoccupante l’inquinamento in Asia

di Gianluca De Angelis

L’inquinamento atmosferico delle città asiatiche non è certamente cosa nuova: un dato preoccupante arriva però da uno studio pubblicato sulla rivista Atmospheric Environment, che sostiene come gli automobilisti di Pechino e Nuova Delhi siano 9 volte più esposti ai rischi derivanti dalla contaminazione dell’aria rispetto ai cittadini europei di Berlino e Parigi.

Il dato è confermato anche dall’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS), che afferma come l’88% delle morti premature nei Paesi a medio e basso reddito dell’Asia, infatti, deriverebbe proprio dall’inquinamento causato dal traffico e dalle industrie: ma non solo, perché proprio in questi Paesi, infatti, la contaminazione dell’aria parte prima di tutto dalle case, dove 3 miliardi di abitanti bruciano quotidianamente legname, carbone e letame per riscaldare le proprie abitazioni. Il risultato è la creazione di un ambiente pericoloso anche all’interno delle strutture dove chi vive può essere soggetto ad asma, ictus e malattie più gravi per il sistema cardiocircolatorio e respiratorio.

Resta il fatto che negli ultimi anni, tuttavia, è il traffico a rappresentare il peggior nemico. Lo si può desumere facilmente dai dati sull’incremento dei veicoli circolanti per le strade delle città asiatiche: a Pechino, ad esempio, il numero è schizzato da 1,5 milioni nel 2000 a più di 5 milioni nel 2014, e lo stesso discorso vale per Delhi (in India, tutt’ora al vertice delle città più inquinanti), dove si prevede un aumento entro il 2030 alla spaventosa cifra di oltre 25 milioni.

Le esposizioni all’inquinamento, chiaramente, sono concentrate quindi sulle strade, dove anche chi cammina o chi va in bicicletta viene colpito: le particelle ultrasottili prodotte da combustibili ricchi di carbonio come benzina e gasolio sono infatti moltissime in Asia, tanto da essere circa 1,6 volte superiori a quelle delle città ed europee e americane.

È chiara quindi la necessità di cercare di intraprendere un percorso di cambiamento radicale nelle abitudini e nella cultura di queste aree: il problema resta però ancora proprio la disponibilità di risorse finanziarie di quei paesi, ma anche la disponibilità dei governi ad intervenire.

Se il discorso si fa più complicato per l’India, la Cina però si è ultimamente dimostrata un esempio positivo: la consapevolezza degli abitanti delle ripercussioni dell’inquinamento sulla loro salute ha portato infatti il governo ad affrontare il problema con forza per raggiungere obiettivi sostenibili nel prossimo futuro.

L’attenzione su queste tematiche resta ancora molto alta, soprattutto in vista della prima Conferenza globale su inquinamento atmosferico e salute, che si terrà dal 30 Ottobre al 1 Novembre di quest’anno a Ginevra.

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