domenica, Novembre 24, 2024
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Sardegna: Assessore Falchi su riordino settore lattiero-caseario ovicaprino

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“Sono sorpresa dall’atteggiamento dei vertici di Coldiretti Sardegna nei confronti del percorso di riorganizzazione del comparto che la Regione sta accompagnando in questi mesi. Il senso di responsabilità infatti ci spinge a tener conto delle giuste istanze che provengono dal mondo degli allevatori ovini, in gran parte rappresentati proprio da Coldiretti, e che riguardano una maggiore trasparenza delle dinamiche produttive e commerciali del comparto”. Così l’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi, dopo la decisione della confederazione di non partecipare agli incontri del gruppo ristretto per la costituzione dell’Organismo interprofessionale del settore lattiero-caseario ovicaprino. “Sorprende ancora di più- continua Falchi- che oggi, quando il gruppo di lavoro dell’Organismo ha valutato alcune iniziative che rispondono proprio all’esigenza di trasparenza dei dati produttivi, il rappresentante al tavolo di Coldiretti abbia deciso di non partecipare”. Col tavolo, “abbiamo concordato sull’importanza di sollecitare il ministero affinché estenda al latte ovino il decreto del 2015 che obbliga gli acquirenti di quello bovino a comunicare entro un mese la quantità conferita dai produttori”.

Inoltre, “consapevoli che ciò non è sufficiente, il tavolo ha anche approntato gli strumenti perché, già all’atto della costituzione formale dell’Oi prevista per fine mese, gli aderenti debbano produrre anche i dati relativi alla produzioni di formaggio, distinti per tipologia. Insomma, il percorso di creazione dello strumento di verifica e trasparenza dei dati più richiesto da Coldiretti è giunto a conclusione”.

Dunque, sottolinea ancora Falchi, “dispiace che i vertici dell’associazione prendano le distanze proprio nel momento in cui il risultato è raggiunto”. Per quanto riguarda il prezzo del latte, “stiamo lavorando perché nella prossima campagna si stabilizzi a livelli superiori di quelli denunciati da Coldiretti. Decine di anni di disorganizzazione non si risolvono in un batter d’occhio. È curioso peraltro che Coldiretti si accorga della non trasparenza delle dinamiche della filiera solo oggi, mentre già dal 2014, quando tutto sembrava andare bene, i richiami dell’assessorato a una riorganizzazione non ricevevano alcun riscontro e si festeggiava il ritrovato dinamismo del sistema cooperativo e industriale”.

Tra l’altro, ricorda Falchi, “è proprio l’attacco alla cooperazione che lascia stupiti. Il sistema cooperativo governa oggi circa il 60% del latte ovino e le decisioni vengono assunte con l’approvazione dei soci, i quali per larga parte sono aderenti a Coldiretti”. Insomma, “Coldiretti bastona i suoi allevatori associati al sistema cooperativo, che forse ha lasciato senza il necessario supporto”.

L’auspicio è che la richiesta di adesione all’Oi di Coldiretti, “presentata un mese fa, sia ancora valida e l’assenza di oggi sia dovuta soltanto a un nervosismo passeggero. Il dovere della Regione è continuare ad accompagnare il comparto lattiero caseario nel suo percorso di riorganizzazione, senza cedere ad agitazioni o umori passeggeri”. Chiude l’assessore: “Siamo a pochi passi da un traguardo importante: il senso di responsabilità, soprattutto di chi rappresenta le persone che nelle campagne lavorano, e l’interesse collettivo per la salute del comparto dovrebbero prevalere senza alcuna esitazione. Continuare a rimuginare sul passato e perseguire una protesta fine a se stessa non è l’atteggiamento giusto”.

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