Rincari tra il 4 e il 40% per i prodotti tipici di Pasqua
In crescita i prezzi degli articoli a base di cioccolata, la pizza pasquale, il salame “corallina” e le uova fresche
Festività pasquali più amare per gli italiani. Negli ultimi anni i rincari si sono accentuati, soprattutto per le uova di cioccolato, a causa della crisi del cacao dovuta al cambiamento climatico, che ha raggiunto la quotazione di 6mila dollari a tonnellata, alla quale si aggiunge – come spiega il Codacons – il rincaro del +72% per lo zucchero e del 52% per il burro di cacao.
Ma non c’è Pasqua senza cioccolato e gli scaffali degli alimentari presentano una scelta di uova per tutti i gusti e le tasche, dalla qualità e varietà degli ingredienti al valore della sorpresa.
L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori che, per l’occasione, ha monitorato i costi dei prodotti tipici, dalla carne ai dolci, evidenzia un incremento del +6% rispetto al 2023; tra gli aumenti più significativi la pizza pasquale (+18%), il salame “corallina” (+12%) e le uova fresche (+10,5%). A proposito degli articoli a base di cioccolato si è registrato un aumento mediamente del +8,4% nel settore delle uova di cioccolato e ancor più per gli ovetti (+12%) ed i coniglietti di cioccolato (+19%).
Secondo il Codacons, che ha messo a confronto i listini 2023 delle principali catene della grande distribuzione con gli attuali, il rincaro medio sulle uova di Pasqua di marche note è del +24%, con punte di oltre il 40% per alcune case di produzione specializzate in cioccolato; già il 2023 aveva fatto registrare un +15,4%.
Le uova per adulti, tra i 320 – 365 grammi, con aumenti oltre il 33%, superano i 18 euro al pezzo; quelle per i bambini hanno subito un rialzo in media del 16,7%. Si calcola che quest’anno i rincari potranno ammontare a circa 72 milioni di euro, a parità di acquisti, con una media di produzione di uova di cioccolato di oltre 31mila tonnellate, per un costo di 300 milioni di euro nel 2023.
E, se per Codacons la Pasqua 2024 avrà un sapore più amaro, per Assoutenti sarà una “via crucis”, con aumenti di prezzi e tariffe in tutti i comparti, cibo (+4%), hotel (+6,9%) e biglietti aerei (+13%), anche se inferiore rispetto all’ultimo biennio.
“A conti fatti la Pasqua 2024 rischia di costare quasi 1 miliardo di euro in più agli italiani – ha commentato il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso – circa 36 euro in più a famiglia, spalmando i dati sull’intera popolazione residente”. Non ha nascosto un certo timore, per ulteriori rincari che potrebbero esserci proprio in prossimità della festività, per effetto della maggiore domanda da parte dei consumatori ed ha ribadito la necessità di istituire Osservatori territoriali antinflazione presso tutte le Prefetture.
Dallo studio svolto da Assoutenti emerge che i prezzi degli alimentari crescono in media annualmente del 4%; alcuni prodotti enogastronomici tipici della Pasqua, come la carne ovina e caprina ed i salumi salgono del 3,8%. È l’olio d’oliva l’alimento da usare con più parsimonia. Elemento principe di tante pietanze della cucina italiana, l’olio di oliva attualmente presenta un costo quasi raddoppiato (+46,2%); a seguire, un alimento della cucina contadina, come le patate (+14,9%) e poi la frutta fresca (+11,1%).
La spesa delle famiglie italiane, per l’ultimo weekend di marzo, a parità di consumi rispetto allo scorso anno, in cui si attestava sui 2 miliardi, avrà un incremento di circa 200 milioni, raggiungendo una previsione di 2,2 miliardi. Per il pranzo nei ristoranti si spenderanno 430 milioni di euro.
Anche quest’anno, secondo Federconsumatori, solo 1 famiglia su 4 trascorrerà il pranzo di Pasqua o di Pasquetta fuori casa, preferendo soprattutto agriturismi e ristoranti con cucina tradizionale; clima permettendo, in molti non rinunceranno al consueto pic-nic o barbecue all’aperto. Chi deciderà di partire (circa 1 famiglia su 7 secondo le prime stime) resterà per oltre il 96% dei casi in Italia, tra città d’arte e piccoli borghi.