martedì, Dicembre 3, 2024
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Provvedimento del Parlamento Ue per auto meno inquinanti

Previste misure per accelerare il passaggio alle vetture elettriche e un sostegno alla produzione europea di batterie

 

di Gianluca De Angelis

Le nuove auto dovranno ridurre le emissioni del 20% entro il 2025 e del 40% per il 2030, questa è la linea del Parlamento Europeo per quanto riguarda i provvedimenti contro il sempre maggiore inquinamento delle città. Il progetto di legge europeo, approvato con 389 voti a favore, 239 contrari e 41 astenuti, contempla infatti particolari misure per accelerare l’introduzione delle vetture elettriche e un sostegno alla produzione europea di batterie, rivedendo comunque al ribasso il taglio del 45% che era stato inizialmente proposto dalla Commissione Ambiente.

L’obiettivo dell’Europarlamento è quello di ridurre le emissioni medie di gas a effetto serra, ed è valido sia per le autovetture che per i veicoli leggeri, inoltre dovrà essere misurato rispetto al 2021. Sono previste anche sanzioni alle case automobilistiche che non rispetteranno gli obiettivi indicati dall’Ue.

I costruttori saranno infatti tenuti a garantire che i veicoli a emissioni zero, e a basse emissioni come le auto elettriche, abbiano una quota di mercato del 35% entro il 2030 e del 20% entro il 2025. Non solo, i produttori di auto, nel caso di un mancato adeguamento alle nuove disposizioni, dovranno pagare un’ammenda al bilancio dell’Ue da destinare ai lavoratori altamente qualificati colpiti da cambiamenti nel settore automobilistico, come quelli dipendenti dalle nuove normative e da variazioni nei piani produttivi. Gli eurodeputati hanno chiesto anche strumenti di finanziamento più forti per contrastare le possibili perdite di posti di lavoro.

Chiaramente questa risoluzione costituirà la posizione dell’Europarlamento quando si affronteranno i negoziati sul tema con il Consiglio Europeo, che rappresenta gli Stati membri. Dopo i negoziati il testo sarà poi votato nuovamente dal Parlamento e dal Consiglio prima di poter entrare in vigore.

Inizialmente la Commissione Europea, all’origine delle proposte legislative nell’Ue, aveva chiesto a novembre 2017 una riduzione inferiore, cioè del 30% entro il 2030. L’Europarlamento, dunque, ha deciso di optare per una posizione ancora più ambiziosa anche se i deputati ecologisti, come abbiamo detto, difendevano all’inizio addirittura una riduzione che arrivava fino al 50%.

Timori vengono però espressi dall’Associazione europea dei produttori di auto, la quale afferma che l’industria dell’auto è già impegnata nel passaggio ad una mobilità a zero emissioni, e che questa transizione dovrebbe avvenire in modo graduale e non improvviso, come sta accadendo.

I produttori temono infatti un’improvvisa virata verso le auto elettriche, che in effetti azzerano le emissioni locali di CO2, ma che prevedono nella costruzione meno “parti in movimento”, quindi richiedono meno manodopera e meno ore lavoro.

Il progetto di legge vede, perciò, alti interessi in gioco, dato che la decisione coinvolge oltre il 6% dei lavoratori europei e il 27% di tutti gli investimenti privati in ricerca e sviluppo.

In Italia già molti provvedimenti, in linea con le nuove decisioni europee, mirano a ridurre le emissioni come le limitazioni alla circolazione dei diesel Euro 3 – quelli più inquinanti – che riguardano Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, e che rimarranno in vigore fino al 31 marzo 2019. Per il Piemonte i divieti hanno subito degli slittamenti dopo la decisione della Regione di inserire deroghe per esentare alcune categorie, ma comunque, secondo i dati Aci, il blocco riguarderà la ragguardevole cifra di circa tre milioni di veicoli.

Gli assessori delle Regioni coinvolte hanno infatti assicurato che “entro il 2020 l’obiettivo è armonizzare e rendere omogenee le norme e le misure applicate in un territorio che da solo produce il 50% del Pil nazionale e dove vivono 23 milioni di persone”. Ma la lotta allo smog non è limitata alle sole auto, perché secondo gli assessori questa è “un’intesa al rialzo con norme condivise, sfidanti e ambiziose” e che riguarderà, abbinata a un pacchetto di 16 milioni di euro, un piano per ridurre le emissioni delle attività agricole e zootecniche e favorire la rottamazione dei mezzi più inquinanti. Dopo tanto inquinamento senza regole e controlli, questa progressiva inversione di tendenza ci darà, anche se molto gradualmente, un futuro sicuramente più pulito.

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