Pil: Cia, segnali positivi anche grazie ad agricoltura
Per il Presidente della Cia Dino Scanavino occorre però un serio progetto di rilancio per uscire dalla crisi
“L’aumento su base congiunturale dello 0,3% del prodotto interno lordo nel primo trimestre del 2015, che indica la fine della fase di recessione (seppur nell’ultimo trimestre del 2014 la crescita era stata nulla), rappresenta una boccata di ossigeno per imprese e famiglie italiane”. Così il Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori- Cia, Dino Scanavino, commenta i dati diffusi questa mattina dall’Istat sulla stima preliminare del PIL. “Con la crescita del suo valore aggiunto, è stato in particolare il settore agricolo a fornire un contribuito importante alla crescita dell’economia. Una notizia incoraggiante per le imprese che, tuttavia, faticano ancora ad uscire dalla crisi – spiega Scanivino -. Del resto, ai timidi segnali di ripresa di inizio anno (come ad esempio nei consumi con l’aumento delle vendite al dettaglio) non sono seguiti trasferimenti sul settore. Dopo un 2014 in cui i prezzi pagati agli agricoltori sono diminuiti del 4,2%, i redditi crollati dell’11% e il valore aggiunto ha perso oltre due punti in percentuale, le aziende continuano a faticare e chiedono certezze per il futuro”.
“In tal senso – rileva il Presidente della Cia – è urgente un progetto di rilancio complessivo del settore che, da un lato preveda misure “orizzontali” (come ad esempio l’alleggerimento del carico fiscale, la riduzione della burocrazia e regole chiare nell’applicazione della Pac), dall’altro interventi e misure a sostegno dei comparti produttivi”. Per Scanavino, i settori che meritano particolare attenzione e necessitano di sostegno sono “quello lattiero-caseario, le cui prospettive reddituali sono tutte da valutare dopo trenta anni di quote produttive, l’ortofrutta che è stata oggetto delle restrizioni imposte dalla Russia – e che in vista dell’approssimarsi dell’estate è in allerta per i timori di un’ennesima crisi -, il vino che sta per confrontarsi con il nuovo sistema di autorizzazioni, l’olio di oliva alle prese con l’emergenza Xylella e con i cali produttivi”.
“Soltanto se sarà adottato al più presto un quadro organico di misure – conclude Scanavino – l’agroalimentare potrà continuare a fornire un prezioso contributo alla crescita dell’economia italiana ed essere la principale voce del Made in Italy nel mondo”.