Paura della speculazione dopo i danni del maltempo
di Gianluca De Angelis
La violenta ondata di maltempo che ha scosso l’intera penisola e ha raso al suolo 14 milioni di alberi fra Trentino, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, ha però portato con sé anche un altro problema: quello sulla speculazione sui prezzi del legno, che sono crollati di oltre il 30%. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Federforeste: oltre ai danni ambientali provocati dal vento eccezionale e dalle alluvioni, ora un’altra problematica è chiaramente quella economica. Gli effetti non si ripercuoteranno infatti solo sul piano occupazionale, con il consequente rischio di spopolamento nelle aree di montagna, ma i tragici eventi hanno anche attirato l’attenzione degli speculatori: le piante abbattute sono entrate nel mirino delle segherie austriache, che nei giorni scorsi hanno anche sorvolato in elicottero le aree più colpite. L’effetto sull’intera produzione nazionale potrebbe infatti essere disastroso e il consiglio, per ora, è quello di non svendere a prezzi di saldo i grossi quantitativi di legna disponibile per evitare un tracollo successivo di molte altre produzioni.
I prezzi del legname, sull’intero arco alpino, infatti, si stanno ritrovando in situazioni di grande ribasso, con il conseguente rischio di un tracollo del valore per tutte le tipologie di legname proprio a causa della grandissima presenza di milioni di metri cubi di tronchi rasi al suolo dal maltempo.
C’è da dire che moltissime iniziative si stanno già attivando per pianificare una reintroduzione di molti alberi proprio nelle zone colpite, per cercare di tutelare la bellezza e l’utilità delle foreste italiane: una di esse, ad esempio, è #adottaunalbero della Coldiretti Veneto, una proposta che punta a una forte sensibilizzazione verso la società, i cittadini e nelle scuole anche in vista del Natale.
“Occorre creare le condizioni per trasformare una tragedia in grandi opportunità per la ripresa di un Paese che ha fatto della sostenibilità ambientale un valore aggiunto del Made in Italy” ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini, che ha annunciato che “i boschi italiani, se valorizzati attivamente con pratiche di gestione sostenibile, possono rappresentare non solo il serbatoio naturale di assorbimento del carbonio, ma anche un fondamentale strumento di investimento nella crescita dell’indotto produttivo ad esso collegato, garantendo così lo sviluppo socio-economico delle aree marginali, rurali e di montagna”.
Bisogna cercare di riportare le aree colpite e devastate dal maltempo allo stato preesistente al disastro: non è solo necessario riparare, però, ma anche prevenire. Una serie di interventi che permetta una serie viabilità forestale e una gestione forestale sostenibile, quindi, possono essere l’unica soluzione per garantire una tutela e un’amministrazione sostenibile nel lungo periodo. Il clima sta cambiando, certo, ma con esso dovrebbero cambiare anche gli incentivi e le attività di manutenzione e coordinamento: il settore, se sfruttato in maniera intelligente, potrebbe addirittura riuscire a creare più di 30mila nuovi posti di lavoro, su un’area boschiva italiana di 10,9 milioni di ettari.