giovedì, Novembre 21, 2024
AgricolturaGastronomia

L’oro del Lazio? Il suo olio

Nicola Zingaretti

L’Olio come elemento identitario del nostro territorio ed insieme della nostra storia e della capacità imprenditoriale italiana in ambito agricolo. Prodotto da sempre presente nella nostra tradizione e sulle nostre tavole, nel corso dei millenni l’olio e gli uliveti da cui proviene sono stati capaci di differenziare i paesaggi delle nostre regioni ed esaltarne le rispettive economie a livello locale. Un concetto pienamente condiviso e ricordato dal Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti,  nel corso della cerimonia di premiazione di “Orii del Lazio”, il  concorso promosso sul territorio da Unioncamere Lazio che,  giunto ormai alla sua 22^ edizione, ha l’obiettivo di esaltare i migliori oli extravergine di oliva provenienti dal territorio regionale.

Un’occasione che Zingaretti ha colto anche per lanciare il progetto “Lazio, terre dell’Olio”, una delle iniziative portanti che caratterizzeranno l’impegno della Regione presente con un padiglione permanente all’ormai prossima edizione di EXPO 2015.  Con un articolato programma che vede l’elogio di questo prodotto collegandolo ed esaltandolo nel suo territorio, il Lazio si appresta così ad offrire a tutti i visitatori – italiani e stranieri – che affluiranno a Milano, un pacchetto di promozione turistica che avrà il suo perno proprio nella scoperta dell’arte, della storia, dell’eccellenza  enogastronomica e della sapienza di tecnica agraria dei  territori di produzione dell’olio dop laziale. Un’azione che avrà la possibilità di esplicarsi grazie ad un budget di 660 milioni di euro, 600 dei quali provenienti dal Fondo di coesione.

Il concorso 

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Il concorso “Orii del Lazio” ha visto quest’anno la partecipazione di 57 aziende, per un totale di 63 etichette (22 da Latina, 17 da Viterbo, 10 da Frosinone, 9 da Rieti, 5 da Roma). Tra queste, ben 51 aziende hanno manifestato interesse a partecipare al concorso Nazionale Ercole Olivario che avrà quest’anno un’edizione speciale in occasione di EXPO 2015.

Un panel sensibilmente ridotto rispetto alle edizioni precedenti a causa dell’“annus horribilis” che ha investito questo settore. Le difficoltà del comparto sono state talmente gravi (alcune aziende hanno visto ridursi la propria capacità produttiva addirittura del 90%) che, come sottolineato da Vincenzo Regnini, vice presidente di Unioncamere Lazio, per un momento è stata addirittura messa in forse la stessa organizzazione del concorso.

Quattro le denominazioni regionali: Sabina Dop, Canino Dop, Tuscia Dop e Colline Pontine Dop, che eccellono e differenziano i rispettivi prodotti non solo per appartenenza territoriale, ma anche per le caratteristiche organolettiche che marcano sensibilmente il vario “gusto al palato” di quest’oro verde e per la scelta di tecniche di coltivazioni biologiche e naturali ormai attuate da un numero sempre crescente di aziende.

L’olio è di fatto sempre più considerato elemento di grande valore per i nostri piatti e per la nostra stessa salute. Come sostenuto ormai a gran voce, dovrebbe quindi essere promosso, proprio nella poliedricità degli elementi che lo contraddistinguono e differenziano,  anche dai ristoratori, magari cominciando a veicolare nei locali un’apposita “carta degli olii”, al pari di ciò che accade comunemente per il vino.

I vincitori

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Le categorie dei premiati hanno visto per la categoria “extravergine fruttato leggero”, conquistare l’oro da parte del Frantoio Tuscus di Vetralla (Viterbo) con il Re Laris; per l’ “extravergine fruttato medio/intenso”  dalla  Quattrociocchi di Alatri (Frosinone) con il Quattrociocchi Olivastro. Per la categoria “Sabina Dop fruttato leggero” il podio è stato conquistato dalla Silvi Sabina di Palombara (Roma) con il Dop Etichetta Nera, mentre per la “Sabina Dop fruttato medio/intenso” il premio è stato conquistato dall’azienda La Mola di Castelnuovo di Farfa (Rieti) con l’ etichetta omonima. L’ azienda De Parri di Canino (Viterbo) ha vinto nella categoria “Canino Dop fruttato medio/intenso” con il Cerrosughero Dop. Il premio “Tuscia Dop” è stato conquistato da EVO della Colli Etruschi di Blera (Viterbo). All’azienda Cetrone (Latina) la medaglia d’oro della categoria “Colline pontine Dop fruttato medio/intenso”. Infine, l’Olivastro Quattrociocchi di Alatri ha vinto nella sezione  “Olio monovarietale”, mentre confezione più  bella (Premio Tonino Zelinotti) è stata giudicata quella dell’olio Tamia Gold dell’ azienda Sergio Delle Monache di Vetralla.

di Cristiana Persia

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