Ondate di calore: triplicano le morti in Europa
Uno studio stima 1.500 decessi in più per colpa del cambiamento climaticioin 12 città
Il cambiamento climatico sta già mietendo vittime in Europa. Un nuovo studio rapido di attribuzione, condotto da un team internazionale di ricercatori e guidato dall’Imperial College di Londra e dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine, rivela che l’ondata di calore che tra giugno e luglio ha investito l’Europa ha causato circa 2.300 decessi, di cui il 65% – oltre 1.500 – attribuibili al riscaldamento globale prodotto dall’uso di combustibili fossili.
L’analisi si è concentrata su 12 città, tra cui Milano, Parigi, Roma e Madrid. Milano è stata tra le più colpite, con 317 morti in eccesso legate al clima, seguita da Barcellona (286), Parigi (235) e Roma (164). I ricercatori avvertono che ondate di calore di questa intensità stanno diventando eventi comuni, destinati a verificarsi ogni 2-5 estati se non si riducono le emissioni.
Secondo il dottor Garyfallos Konstantinoudis dell’Imperial College, “ogni frazione di grado di riscaldamento fa una differenza enorme tra la vita e la morte”. Lo studio evidenzia che le persone più a rischio sono gli over 65, che hanno rappresentato l’88% delle vittime.
L’ondata di calore, con temperature oltre i 40°C in vari Paesi, ha avuto effetti devastanti: scuole chiuse in Francia, restrizioni al lavoro in Italia, incendi in Grecia e Spagna. Il team di ricerca sottolinea come il caldo sia un “killer silenzioso”: la maggior parte delle morti avviene in casa o in ospedale e non viene segnalata subito.
Gli esperti raccomandano di accelerare la transizione verso le rinnovabili e di adottare strategie a lungo termine per ridurre l’effetto “isola di calore urbana”, come aumentare il verde e creare centri di raffreddamento per le fasce più vulnerabili.
Come ha dichiarato il dottor Ben Clarke dell’Imperial College, “il nostro studio mostra quanto sia già pericoloso il cambiamento climatico con 1,3°C di riscaldamento. Se arriveremo a 3°C entro il secolo, le conseguenze saranno molto più gravi”.