venerdì, Maggio 3, 2024
Attualità

Natale: a tavola trionfa la tradizione

Menù rigorosamente “made in Italy” nel 79% dei casi, ma senza sprechi. La Cia spiega che le feste in arrivo segnano il crollo delle mode esotiche ed esterofile in cucina, mentre vince il territorio, con prodotti e piatti tipici locali. Oltre 3 miliardi il budget complessivo per cibo e bevande. Solo per il cenone della Vigilia quasi 950 milioni di euro di spesa: protagonista il pesce, che proprio in questi giorni tocca il picco di consumo dell’anno. Lo spumante batte ancora lo champagne, scelto praticamente solo da un italiano su dieci. Bene la vendita diretta in campagna e nei mercatini degli agricoltori (+10%), soprattutto nelle zone rurali e periurbane.

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Il Natale è alle porte e le tavole sono pronte a essere imbandite. Tavole casalinghe e “made in Italy”. Perché a vincere, anche quest’anno, saranno i “banchetti” in famiglia con prodotti legati alla tradizione e al territorio. Messe da parte le mode esotiche e ridotti viaggi e vacanze, anche a causa dell’allarme terrorismo, oltre 8 italiani su 10 (circa 49 milioni) hanno deciso di trascorrere le feste tra le mura domestiche con parenti e amici e di cancellare i menù esterofili, prediligendo portate “tricolori” nel 79% dei casi. Lo afferma la Cia-Agricoltori Italiani.

La recessione è un po’ più lontana, con i consumi delle feste che tornano al segno più (+5%) dopo 7 anni di cali costanti, ma le tredicesime sono impegnate sulle scadenze fiscali e il potere d’acquisto è ancora lontano dai livelli pre crisi -segnala la Cia-. Ciò nonostante, le famiglie scelgono di non rinunciare alle classiche tavolate natalizie, per le quali si spenderanno complessivamente oltre 3 miliardi di euro, di cui circa 950 milioni solo per il cenone del 24 dicembre.

Secondo i nostri dati -spiega la Cia- quest’anno il 22% degli italiani spenderà più del 2014 per acquistare cibo e bevande, mentre il 73% lascerà quasi invariata rispetto all’anno scorso la spesa per la tavola. In ogni caso, gli acquisti saranno più attenti e sostenibili, con oltre il 60% delle famiglie che farà molta attenzione agli sprechi alimentari, adottando “trucchi” ai fornelli per “riciclare” gli avanzi natalizi e fare cucina di recupero non buttando via niente.

Niente spese folli, insomma: salmone, ostriche, frutta esotica verranno consumate con il contagocce. Mentre sarà un trionfo di prodotti e tipicità locali: ragù, bollito, tortellini in brodo, torte rustiche e dolci artigianali. E per il cenone della Vigilia, che vedrà al centro del menù il pesce (che registra proprio in questi giorni il consumo più elevato dell’anno), le famiglie compreranno alici, triglie, orate, spigole, trote, capitone invece del costoso caviale d’importazione.

E poi ancora una volta lo spumante (in crescita del 4%) trionferà sullo champagne, con il 90% dei brindisi “tricolori” e una netta prevalenza nei gusti di quello dolce (57% delle preferenze) rispetto ai secchi e “brut” (33%), mentre solo un italiano su 10 sceglierà le bollicine “made in France”.

A crescere quest’anno è anche la “spesa in campagna”, con un incremento del 10% rispetto al 2014 -ricorda la Cia-. Sono milioni gli italiani che in questi giorni si stanno recando nelle aziende agricole che fanno vendita diretta e nei mercatini di Natale allestiti dagli agricoltori, soprattutto nelle zone rurali e periurbane. Una scelta che premia non solo la qualità, la tipicità, la freschezza e la salubrità dei nostri prodotti agricoli, ma alleggerisce lo scontrino. Nelle aziende agricole, infatti, si acquista a prezzi molto più contenuti, con un risparmio che può arrivare fino al 30%.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari).

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