giovedì, Novembre 21, 2024
Punture di spilloUncategorized

Mattarella, solo, davanti alle bare di Cutro

Nel marzo del 2020 Papa Francesco, in piena era Covid, solo in una Roma deserta a via del Corso; oggi Mattarella a Crotone, anche lui solo, davanti alle bare di 68 (per ora) immigrati, fra cui 6 bambini, lasciati naufragare a cento metri dalla costa ionica.

È la forza di immagini che raccontano meglio di tanti editoriali la solitudine e il dolore di fronte alla forza degli eventi. Ma con una differenza: l’imprevedibilità e l’impotenza nel primo caso; l’arida e cinica applicazione sulle coste calabresi di regole che l’uomo stesso si è dato e che escludono cedimenti e mandano in soffitta i sentimenti.

E non è un caso che il Governo questa volta si sia messo sulla difensiva e abbia preferito disertare il teatro della tragedia, nel timore anche di violente reazioni della popolazione, lasciando così solo il Capo dello Stato a restituire dignità e decenza al Paese.

Assente il Presidente del Consiglio, combattuta tra il fare o non fare un velocissimo blitz a Crotone prima di imbarcarsi per la missione in India. Latitanti i ministri, soprattutto Matteo Piantedosi – che anche in questa circostanza si è distinto per dichiarazioni inopportune che hanno fatto infuriare la Premier – e Matteo Salvini che fin dalla nascita del governo ha fatto fuoco e fiamme per mettere le mani sulla Guardia Costiera e prendersi la delega ai porti, agli sbarchi e all’immigrazione.

Fatto fuori dal Viminale, il segretario della Lega ha pensato così di riprendere quota nei sondaggi proseguendo nella “guerra” agli immigrati e alle ONG per cui nel salvataggio dei barconi c’è ora la prevalenza delle operazioni di polizia rispetto a quelle di soccorso. Di qui le indicazioni di porti nell’alto Tirreno e l’ordine alla guardia costiera, dopo ogni salvataggio di fare riferimento al Ministero dell’Interno dove –  e qui sta tutta la responsabilità di Giorgia Meloni – è stato messo un Ministro di Polizia:  l’ex capo di gabinetto proprio di Matteo Salvini.

Ma, come si dice in questi casi, il diavolo fa le pentole e non i coperchi. E stavolta al duo Salvini-Piantedosi qualcosa è andata male: la catena dei soccorsi, nonostante il barcone fosse stato avvistato da tempo,  si è inceppata provocando una strage con 68 morti e una trentina di dispersi

Ed oggi la guardia costiera fa sapere di aver salvato, in condizioni di mare proibitivo, ben 211 naufraghi. Un segnale di inversione di marcia? Speriamo!

Autore

  • Giornalista parlamentare collabora con importanti media nazionali. In Parlamento per oltre 40 anni ha seguito la storia politica del Paese, dalla prima repubblica ad oggi. Ha ricoperto l'incarico di caposervizio all'agenzia giornalistica Asca per la quale successivamente ha diretto, come redattore capo, il servizio politico-parlamentare.

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