sabato, Settembre 21, 2024
Agricoltura

Martina a Palermo: “I fondi Ue grande occasione di sviluppo”

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Il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, a Palermo per la manifestazione Orizzonti di sviluppo-Mare Terra promossa dall’Assessorato regionale siciliano all’Agricoltura e Pesca, presentando il nuovo Psr (Programma di sviluppo rurale) e il nuovo Feamp (Fondo europeo affari marittimi pesca) 2014/2020, ha auspicato un migliore utilizzo delle risorse europee messe a disposizione del settore. “I fondi europei – ha detto il ministro – sono decisivi, dobbiamo spendere tutte le risorse e farlo bene. È necessario soprattutto un lavoro organizzativo e cambiare passo su certe partite. Ad esempio, rispetto alle numerose calamità che si abbattono sulla Sicilia dobbiamo pensare di utilizzare gli strumenti assicurativi che possono essere molto importanti”.

Per Martina c’è oggi “una grande occasione con la programmazione europea, sia sul versante della pesca che sul versante agricolo. Abbiamo un Psr molto importante con il quale valorizzare le qualità agroalimentari di questa regione, ma dobbiamo organizzare con strumenti nuovi l’impresa agricola siciliana, prendendo esempio dall’esperienza vitivinicola siciliana, che è la produzione agricola che più di altre esprime la forza di questa regione, ed è la dimostrazione che tutto si può fare”

Un’affermazione, quella del ministro, suffragata dai dati sul nostro export agroalimentare. “L’Istat ha certificato che nel 2015 l’Italia ha fatto il record assoluto di agroalimentare toccando i 36,8 miliardi di euro. Non era mai accaduto. Questo – ha sottolineato Martina – è il segnale forte che ci aspettavamo e che dimostra che si può veramente usare l’agroalimentare come chiave di sviluppo dell’intero Paese. L’obiettivo che il Governo si pone è di raggiungere i 50 miliardi di export entro il 2020 e, dentro questo elemento, il dato export della Sicilia è molto interessante”.

Martina non ha sottaciuto i problemi “ambientali” che si presentano per il settore: “Di fronte alle ricerche che ogni anno ci rappresentano la pericolosità del rapporto tra criminalità organizzata e agroalimentare non dobbiamo sottovalutare nulla. Ci sono contesti certamente problematici, ma accanto a questi ci sono anche bellissime realtà. In Sicilia ce ne sono un sacco di esperienze che sono ripartite dall’agroalimentare, e hanno dimostrato come l’agricoltura sia un terreno fondamentale su cui costruire legalità e cittadinanza. E allora alla fotografia di ciò che non va, dobbiamo renderci conto delle potenzialità che abbiamo”

Una risposta rassicurante, infine, il ministro delle Politiche Agricole ha cercato di darla anche alle preoccupazioni degli operatori siciliani per quel che riguarda la crescente concorrenza dei Paesi del Nord Africa. “Non sottovalutiamo il problema. Stiamo affrontando un passaggio molto delicato. Abbiamo un grande tema legato alla remunerazione di chi produce e ai nuovi rapporti commerciali che si sviluppano nel Mediterraneo. Su queste partite – ha detto Martina – abbiamo aperto una discussione in Europa e chiediamo che sia alzato il livello di protezione dei produttori dei nostri territori, in particolare delle realtà mediterranee di fronte a questi accordi e ci aspettiamo delle risposte. Abbiamo chiesto interventi molto operativi, come l’attivazione delle clausole di salvaguardia per alcuni trattati di cooperazione”.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

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