L’Europa sempre più verso la mobilità automatizzata
I deputati europei accolgono con favore lo sviluppo della mobilità automatizzata, ma chiedono ulteriori sforzi per garantire la sicurezza stradale e il sostegno all’industria dell’Unione
“L’Europa deve essere innovativa, ma più rapida. La Cina e gli Stati Uniti non aspettano”: è con questa esortazione ad operare rapidamente che l’olandese Wim Van de Camp, del PPE, ha concluso la sua relazione al Parlamento europeo sulla opportunità di procedere verso la “mobilità automatizzata”, in particolare per quel che concerne le auto senza conducente (senza dimenticare, ovviamente, gli sviluppi possibili anche per il trasporto marittimo e ferroviario).
Secondo il testo della risoluzione (non vincolante, approvata con 585 voti a favore, 85 contrari, 26 astensioni), in vari Paesi del mondo si sta passando rapidamente alla diffusione sul mercato della mobilità connessa e automatizzata e l’UE deve rispondere in maniera molto più proattiva ai rapidi sviluppi in tale settore.
Una comunicazione, quella della Commissione europea “Verso la mobilità automatizzata”, che i deputati hanno accolto con favore, sottolineando però che sono necessari ulteriori sforzi sia per garantire finanziamenti sufficienti a sostegno del settore, ma soprattutto norme adeguate in materia di sicurezza e responsabilità in caso di incidenti.
Non vanno dimenticati infatti quelli accaduti in questi primi anni di sperimentazione, soprattutto negli Usa, che hanno causato – purtroppo – anche delle vittime. Il Parlamento esorta inoltre la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi per mantenere un ruolo guida nell’armonizzazione tecnica a livello internazionale dei veicoli automatizzati nel quadro della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite e della convenzione di Vienna.
Secondo i parlamentar europei, inoltre, occorre anche integrare i sistemi di salvaguardia per consentire la coesistenza di veicoli automatizzati con veicoli privi di connettività e automazione. Nel testo, si chiede alla Commissione di presentare norme dettagliate per i velivoli automatizzati e di definire i livelli di automazione per la navigazione sia interna che marittima, al fine di incoraggiare l’utilizzo delle imbarcazioni autonome. Dovrebbero inoltre essere elaborate norme che rendano possibili sistemi ferroviari e di trasporto leggero su rotaia autonomi.
Per creare un’iniziativa strategica sul trasporto autonomo guidata dall’industria, occorre istituire un partenariato congiunto (impresa comune) sulla falsariga di “Shift2Rail” per il trasporto ferroviario e di “CleanSky” per l’industria aeronautica.
Infine, la ricerca dovrebbe concentrarsi anche sugli effetti a lungo termine dei trasporti autonomi su questioni quali l’adattamento dei consumatori, l’accettazione sociale, le reazioni fisiologiche, le risposte fisiche, la mobilità sociale e la riduzione degli incidenti.