giovedì, Novembre 21, 2024
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Letta come Fantozzi? Il bus elettrico lo lascia a terra

A questo punto dell’avventura, direbbe il Signor Bonaventura, Enrico Letta andrebbe votato “comunque” per…pietas. Una campagna elettorale, la sua, tutta in salita. Certamente con “occhi di tigre” ma lasciato solo contro una Giorgia Meloni che, dal quartiere romano della Garbatella, Salvini e Berlusconi – ridotti a…valletti – stanno trionfalmente portando a Palazzo Chigi. Almeno, stando agli ultimi sondaggi!

E questo mentre il povero Letta resta in panne sull’Alessandria-Torino, “mollato” anche dal pulmino elettrico che, nelle intenzioni di chi gli ha preparato gli ultimi quindici giorni di campagna elettorale, avrebbe dovuto “bissare” il tour che nel 1996 portò Romano Prodi alla vittoria sul centrodestra di Silvio Berlusconi.

Con qualche piccola differenza: il fondatore dell’Ulivo è… in pensione, il pullman era alimentato dalla più affidabile benzina anche se tossica, Meloni aveva da poco raggiunto la maggiore età e già “urlava” nelle file giovanili del MSI, orfano di Giorgio Almirante, Salvini aveva smesso da poco i calzoni corti.

Tutto cambiato allora? Non proprio. Oggi come ieri “impera” ancora Silvio Berlusconi al quale qualcuno della Destra (il centro è stato assorbito) ha fatto… balenare la carica di Presidente del Senato.

Ma torniamo ad Enrico Letta che abbiamo lasciato sulla Alessandria-Torino. Com’è possibile che gli organizzatori del minitour non abbiano tenuto conto che il tallone d’Achille delle auto elettriche, oltre all’alto prezzo, è la difficoltà di trovare colonnine per la ricarica? E com’è possibile che nessuno abbia pensato di calcolare per tempo i chilometri da percorrere per ogni singola tappa e il relativo consumo?

Ovvio che il segretario del PD non abbia alcuna responsabilità se non quella di essersi affidato ad una improvvisata macchina organizzativa che, anche negli ultimi giorni di campagna elettorale, lo sta esponendo a battute e gags degli avversari e dei social.

Come dire che gli “occhi di tigre” rischiano di non bastare contro la “cavalcata” di Giorgia “donna, madre, italiana, cristiana” in tour dalla Garbatella a Palazzo Chigi

Autore

  • Giornalista parlamentare collabora con importanti media nazionali. In Parlamento per oltre 40 anni ha seguito la storia politica del Paese, dalla prima repubblica ad oggi. Ha ricoperto l'incarico di caposervizio all'agenzia giornalistica Asca per la quale successivamente ha diretto, come redattore capo, il servizio politico-parlamentare.

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