Le Langhe candidate a Patrimonio dell’Umanità
La suggestiva area vitivinicola che ha dato i natali allo spumante italiano e che in Piemonte è delimitata dai confini delle provincie di Cuneo, Asti ed Alessandria, potrebbe presto diventare il 50° luogo del nostro Paese a cui l’Unesco riconoscerà la tutela e il prestigio speciale accordati a quei siti che nel mondo vengono riconosciuti come patrimonio dell’umanità.
Le terre dei pregiati vitigni che producono eccellenze come il Barolo, il Barbera, il Barbaresco e l’Asti Spumante proprio in virtù di un’integrazione secolare e suggestiva fra il paesaggio collinare e le attività vitivinicole che da sempre hanno caratterizzato quest’area, si sono infatti candidate attraverso le rispettive amministrazioni locali a essere valutate come uno dei luoghi della terra in cui è presente quell’Eccezionale Valore Universale che le potrebbero far conclamare ufficialmente dall’ONU come un territorio unico ed esclusivo a livello mondiale.
Sono 10.789 gli ettari interessati dal progetto. 9 le aree di eccellenza; 29 i Comuni direttamente protagonisti, all’interno di una più vasta area di protezione che interessa 150 realtà amministrative locali.
L’iter per la candidatura a patrimonio dell’Umanità è iniziato ufficialmente nel 2006, dopo alcune modifiche apportate al progetto all’inizio di quest’anno, la proposta è attualmente in fase di valutazione all’Unesco; il nuovo parere, unica candidatura in quest’ occasione per l’Italia, verrà espresso a giugno 2014 durante l’annuale incontro del Comitato del Patrimonio Mondiale.
Nel mondo ci sono già sette paesaggi vitivinicoli riconosciuti patrimonio dell’Unesco: Pico Island ed Alto Douro in Portogallo, Tokaj in Ungheria, Saint Émilion in Francia, Wachau in Austria, Lavaux in Svizzera e Dubrovnik in Croazia; l’ottavo potrebbe essere, come si augurano i promotori, l’area di Langhe-Roero e Monferrato.