La rivoluzione del caffè sta arrivando (forse) anche in Italia
Da quanto emerso anche dal recente SIGEP sembra che si stia andando verso una nuova consapevolezza di un prodotto neanche troppo usato ed alla cui qualità si è sempre posta poca attenzione
Siamo così convinti, noi Italiani, di essere esperti di caffè, che probabilmente anche per questo siamo uno dei Paesi dove la vera rivoluzione in questo ambito sta arrivando più lentamente. Sarà scioccante per molti lettori ma già come consumatori, in termini di quantità, siamo uno dei paesi di ‘mezza classifica’, in cima alla quale svettano invece Finlandia e Norvegia.
Per la qualità di ciò che beviamo, anche qui, non siamo certo leader. Caffè troppo tostato di solito, a coprire i difetti, bruciatura che permette a molti produttori di utilizzare qualità inferiore dei chicchi insieme a baristi spesso poco formati che estraggono un prodotto che ci da quella scossa di cui abbiamo bisogno alle sei di mattina, ma anche alcuni mal di pancia….
Qualcosa sta cambiando, anche se lentamente. Ce ne accorgiamo ad ogni grande evento, in occasione di incontri come Host o come il recente Sigep, che si è confermato un appuntamento chiave per gli appassionati di caffè e per i produttori, ma anche per chi voglia fare qualità e lavorare a percorsi di consapevolezza e conoscenza. Palcoscenico per la presentazione di esperienze come quelle della Slow Food Coffee Coalition, una rete tematica che sta lavorando ad un percorso di sostenibilità e certificazione partecipata che vedrà il suo momento di massima condivisione a Terra Madre 2022, il prossimo settembre a Torino (se ne vuoi sapere di più leggi e firma il manifesto).
Presenza poi fisica di alcuni produttori, dall’Ambasciata del Brasile, ai Produttori del Ruanda e IILA, che ha ospitato produttori latino americani in diverse giornate, con immersione nelle atmosfere dove la fatica della piantagione erano ben narrate e visibili, accompagnate dal percorso di conoscenza di Accademia del Caffè di Fiesole, e si sono potuti incontrare nuovi giovani produttori e la loro esperienza, come quella di San Isidro fruits, gestita da una giovane famiglia colombiana che importa e lavora caffè e frutta esotica a Perugia. C’è poi l’innovazione tecnologica applicata al comparto, dalle esperienze di blockchain alla App presentata da Andrej Godina e Mauro Illiano che localizza e censisce le torrefazioni Italiane, “Camaleonte” con incluse schede sensoriali ed elementi di informazione e formazione del consumatore e del barista.
Sigep poi si è confermato palcoscenico di eccezione per le sfide SCA, Speciality Coffee Association, che hanno dato la misura di quanto si stia lavorando a livello globale per la valorizzazione di professionalità ed esperienze di servizio, skills sensoriali e conoscenza anche nel nostro Paese. Non è un caso quindi, se il prossimo grandissimo evento del mondo SCA, appuntamento annuale di Varsavia, World of Coffee, rilocato a causa della tragedia della guerra, abbia trovato casa a Milano, dove si terrà nel mese di giugno. Una occasione che non si poteva perdere per tutto il comparto italiano del caffè!