La DOP economy, il cuore pulsante del Made in Italy
Presentato il XXII Rapporto ISMEA-Qualivita. Il contributo dei prodotti a indicazioni geografica allo sviluppo economico e occupazionale
Dietro ogni prodotto DOP e IGP si cela un legame profondo con il territorio, una storia di passione, tradizione e qualità. Il XXII Rapporto ISMEA-Qualivita 2024, presentato a Roma il 2 dicembre, offre uno spaccato emozionante di un sistema che non solo resiste alle sfide globali, ma continua a brillare, alimentando l’orgoglio del Made in Italy.
Un pilastro dell’economia italiana
La DOP Economy ha raggiunto un valore straordinario di 20,2 miliardi di euro, contribuendo al 19% del fatturato agroalimentare italiano e impiegando quasi 850.000 persone. Un risultato che non è solo un numero, ma il simbolo del ruolo cruciale che le produzioni a Indicazione Geografica svolgono nel preservare la ricchezza e l’identità culturale dei nostri territori.
Il comparto agroalimentare, con un valore alla produzione che per la prima volta supera i 9 miliardi di euro, e quello vitivinicolo, che mantiene livelli record di 11 miliardi, rappresentano i pilastri di un’economia resiliente, capace di adattarsi e innovare.
Qualità e tracciabilità: l’eccellenza italiana nel mondo
Le esportazioni si attestano su 11,6 miliardi di euro, dimostrando come i prodotti DOP e IGP siano ambasciatori della qualità italiana. L’Europa accoglie sempre più favorevolmente il nostro patrimonio culinario, con un aumento del +5,3% nelle esportazioni intra-UE, mentre le sfide nei mercati extra-UE vengono affrontate con determinazione.
Ogni prodotto certificato racconta una storia di dedizione: dal Grana Padano al Pecorino Romano, dai vini pregiati all’olio d’oliva. Ogni denominazione è sinonimo di tracciabilità, garanzia di qualità e rispetto per l’ambiente, valori riconosciuti e apprezzati dai consumatori di tutto il mondo.
L’impatto sui territori: una crescita condivisa
Le produzioni DOP e IGP non solo alimentano l’economia, ma sostengono lo sviluppo dei territori. In 61 province italiane, il valore della DOP Economy è cresciuto significativamente, con un impatto particolarmente positivo nel Sud e nelle Isole (+4%) e in regioni come la Lombardia, che supera i 2,5 miliardi di euro.
Questi numeri riflettono la vitalità di un sistema che unisce tradizione e innovazione, valorizzando le specificità locali e promuovendo modelli produttivi sostenibili.
Una visione condivisa per il futuro
“Le Indicazioni Geografiche sono l’anima del Made in Italy,” ha dichiarato Cesare Mazzetti, Presidente della Fondazione Qualivita. “Oltre a rafforzare l’identità culturale, offrono un contributo decisivo allo sviluppo economico e occupazionale del Paese.”
Questa sinergia tra imprese, consorzi di tutela e istituzioni rappresenta un modello virtuoso, capace di affrontare le sfide globali e proiettare l’eccellenza italiana verso un futuro sempre più sostenibile e innovativo.
In un mondo in continua evoluzione, la DOP Economy resta una certezza: il cuore pulsante di un’Italia che non smette mai di stupire e conquistare.