Italia giardino d’Europa
Presentato il portale dei giardini italiani. Garden Route è un vero e proprio progetto di valorizzazione, promosso dall’Associazione Parchi e Giardini d’Italia con il contributo dei Beni Culturali. In rete ci sono già più di 30 itinerari.
di Barbara Civinini
“Mostrami il tuo giardino e ti dirò cosa sei“, soleva dire Alfred Austin, il poeta britannico conosciuto per le sue poesie dedicate alla natura. E loro, i signori rinascimentali, come i papi, si circondarono di giardini meravigliosi. Le ville di Roma, legate in vari modi alla presenza del pontefice e degli esponenti della curia e della nobiltà che vi gravitavano attorno, insieme a quelle sorte nella Tuscia, a Tivoli e nel Tuscolo, costituiscono ancora oggi un patrimonio del tutto particolare. Vuoi che sia un Medici o un Farnese, ogni papa ha lasciato nei giardini i segni del proprio passaggio. Del resto, non è un mistero che anche i favolosi Giardini di Versailles, creati dall’architetto André Le Nôtre per Luigi XIV di Francia, sono mutuati dal giardino rinascimentale all’italiana, come quelli di Boboli a Firenze e di Villa d’Este a Tivoli.
Quello dei giardini italiani è un patrimonio di grande valore – non a caso l’Italia per secoli è stata definita giardino d’Europa – e costituisce il trait d’union tra architettura e paesaggio, tra natura e cultura, tra patrimonio monumentale e vocazioni produttive e proprio per questo può avere un ruolo strategico nella promozione di un turismo capillare e diffuso. Con questo spirito è nata Garden Route, la guida ufficiale online dei giardini italiani, che vuole essere un invito a viaggiare attraverso il tempo e lo spazio, realizzata dall’Associazione Parchi e Giardini d’Italia (APGI), con la società di servizi ALES, e il contributo dei Beni Culturali.
Ma non c’è solo la guida; si tratta di un progetto vero e proprio che si propone di diffondere la cultura del giardino come luogo d’incontro ma anche come strumento di conoscenza della natura e della nostra storia.
Il portale web gardenrouteitalia.it, che dovrebbe essere completato nel 2021, per ora mette a disposizione l’offerta di oltre 200 giardini, da quelli storici a quelli amatoriali, con 30 itinerari. Il sito non è stato pensato solo come una vetrina ma come un vero e proprio “sistema” capace di mettere in relazione l’offerta culturale con i servizi presenti lungo gli itinerari.
«Vogliamo che la collettività possa riappropriarsi di un patrimonio unico che diffonde conoscenza storica e coscienza ambientale» ha detto Lorenza Bonaccorsi, Sottosegretaria al Turismo del MiBACT, durante la presentazione ufficiale che si è svolta nei giorni scorsi in rete, a causa del Covid. Come ha dimostrato una recente ricerca di APGI, fatta su un campione di 200 giardini, si tratta di un settore con buona accessibilità: oltre 2/3 dei parchi sono regolarmente aperti al pubblico e circa il 70% dispone di un sito web e offre visite guidate.
La sfida consiste nel restituire centralità al patrimonio verde dei nostri giardini che rappresenta una straordinaria testimonianza della bellezza, della storia e dell’autenticità dei luoghi in cui sono stati creati perché in fondo, come diceva Austin, “nulla è più figlio dell’arte di un giardino”.